L'inchiesta
mercoledì 15 Ottobre, 2025
Gli studentati privati? Un business finanziato con il Pnrr. E le stanze vengono affittate a 650 euro
di Simone Casciano
Le due prime strutture sono già pronte: ecco dove

Si fa presto a dire studentato, termine con cui nel senso comune si intende una camera o un posto letto per studente a un prezzo accessibile, e invece tra studentati pubblici e privati cìè una bella differenza, una forbice di centinaia di euro al mese per famiglie e studenti.
Eppure, vista l’emergenza casa e con la necessità di ottenere posti letto velocemente, il Mur ha deciso di dirottare proprio sulle strutture private i fondi del Pnrr, garantendo un cospicuo finanziamento a chi li realizzava a patto di garantire per 3 anni un terzo dei posti per il diritto allo studio, ossia per gli studenti con Icef basso, a prezzo calmierato, ora in Trentino sono partite le prime strutture nate grazie a questo incentivo e i prezzi di una camera, per chi non rientra nella fascia «bassa», sono impegnativi. Su questo intervento il Mur ha concentrato la maggior parte delle risorse Pnrr previste per studentati, 1,2 miliardi di euro, con un finanziamento verso i privati paro a 20mila euro per posto letto realizzato (minimo 20 posti per struttura). In Trentino sono state molte le manifestazioni di interesse, sono arrivate candidature per 357 posti letto. I primi 86 sono quasi ultimati e fanno riferimento a un manager trentino e a un’azienda di lavorazione carni, provenienze diverse e segno che il business degli studentati privati interessa a molti.
Strutture attive e in partenza
Uno dei nuovi studentati privati finanziati con il Pnrr è già attivo in via Travai. Ad annunciare che si tratta di uno studentato è la targa con simbolo dell’Europa che specifica il finanziamento della comunità per la sua realizzazione. Si tratta di uno studentato per 20 posti per cui il privato, il titolare della candidatura è Stefano Travaglia, manager in ambito start up, ha ricevuto 399mila euro. Dei 20 posti realizzati nella struttura, 6 sono riservati a «studenti capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi», ossia con Icef basso, 4 in singola e due in doppia. Gli altri 14, di cui 10 in camera singola e 4 in doppia, saranno invece messi sul mercato libero, anche se il comma 1 dell’articolo 8 del decreto ministeriale della misura presenta l’obbligo, per 9 anni, di effettuare uno sconto del 15% sulla tariffa media di mercato. Calcolato lo sconto la camera singola arriva comunque a costare 552 euro al mese, mentre la doppia 403. Un secondo studentato privato finanziato tramite il Pnrr è in via di ultimazione invece in via Santi Cosma e Damiano alla Vela, lo stesso indirizzo in cui, fino a poco tempo fa, sorgeva la Residenza Adige, struttura di accoglienza per famiglie con minori e donne richiedenti asilo. Migranti che la Provincia ha dovuto spostare quando il privato ha chiesto di ottenere indietro l’immobile per puntare in questa nuova direzione: quella dello studentato privato. I lavori sono ancora in corso, per ottenere il finanziamento vanno finiti entro il giugno 2026. Una volta ultimata, la società Bieffe Trading, che fa capo a Manuel Furlani, amministratore delegato di Furlani carni, riceverà 1,3 milioni dal Mur. Nella ex residenza Adige verranno realizzati 66 posti letto. 20 di questi saranno per studenti con Icef basso, 8 in singola e 12 in doppia. 46 quelli sul libero mercato, 28 in singola e 18 in doppia, con tariffe che vanno dai 466 euro per la camera condivisa ai 637 di quella personale. Ci sono poi strutture per altri circa 271 posti letto ammesse al finanziamento che saranno ultimate entro il giugno del 2026 e quindi per il prossimo anno accademico metteranno a disposizione di Opera Universitaria altri 80 posti letto per il diritto allo studio che si aggiungono ai 26 di queste 2 strutture.
«Una misura tampone»
Sì perché poi ad assegnare questi posto letto agli studenti meritevoli e in difficoltà sarà l’ente di diritto allo studio del Trentino Opera Universitaria che spiega anche come funziona, stante il decreto, la convenzione con i privati che hanno realizzato le strutture. «Per i primi 3 anni i privati sono tenuti a darci questi posti letto – spiega Fulvio Cortese, presidente di Opera Universitaria – Terminato il terzo anno si aprirà una trattativa, in cui avremo comunque la possibilità di mantenere il controllo su quei posti letto ad un prezzo migliore rispetto a quello di mercato, ma dipenderà dalla nostra volontà». E non è detto, spiega Cortese, che Opera deciderà di andare in questa direzione. «Da qui al 2029 contiamo di vedere attive una serie di studentati pubblici su cui stiamo lavorando, ora abbiamo 1.200 posti, che presto diventeranno 1.400 circa con la struttura di via Santa Margherita e i 100 posti in via Borino. Come piano puntiamo a entrare nella media europea del 10% della popolazione universitaria come posti in studentato l’anno prossimo e superarla nel 2027». Rimane quindi il dubbio sul senso di questa misura voluta dal Ministero che finanzia il privato per posti in studentati che tra tre anni potrebbero non essere più pubblici. «Il problema è che gli studentati pubblici richiedono tempi lunghi – osserva Cortese – Quindi questa, a livello statale, la vedo come una misura tampone, per rispondere velocemente a un fabbisogno che c’è nella popolazione studentesca, e garantendo quei posti che servono a frenare l’emergenza». Cortese spiega che comunque a Trento, «siamo sempre riusciti ad accogliere negli studentati pubblici tutti gli studenti che avevano Icef basso e quindi avevano diritto al posto». Se qualche camera poi rimane libera anche Opera le affitta agli studenti, a un prezzo però decisamente minore: tra i due e i trecento euro a seconda della stanza.