in aula
mercoledì 15 Ottobre, 2025
Trento, palpeggia e si struscia sulla Oss: medico sospeso per un anno. Andrà a giudizio
di Ubaldo Cordellini
Il professionista dovrà comparire davanti al Tribunale per la prima udienza nel prossimo mese di febbraio

Avrebbe trasformato in un inferno la vita di una operatrice socio sanitaria in servizio in una struttura sanitaria pubblica di Trento. Lui è un medico ospedaliero quasi sessantenne per il quale il pubblico ministero del capoluogo Nadia La Femina ha chiesto il giudizio immediato per violenza sessuale aggravata. L’uomo era già stato sospeso dall’Apss in via amministrativa e poi dal gip di Trento Enrico Borrelli che gli ha applicato, su richiesta della Procura, la misura interdittiva della sospensione dalla professione medica per un anno. Il professionista dovrà comparire davanti al Tribunale per la prima udienza nel prossimo mese di febbraio. In quell’occasione la difesa potrà scegliere se procedere con il dibattimento o chiedere riti alternativi come il giudizio abbreviato che avrebbe il vantaggio di uno sconto di pena di un terzo.
Secondo l’accusa, il medico avrebbe molestato pesantemente l’operatrice socio sanitaria, toccandole in maniera pensate e insistente il sedere, appoggiandosi a lei, strusciandosi e pronunciando al contempo espressioni volgari, come accaduto nell’episodio più grave contestato dalla Procura dopo che già in altre occasioni il professionista avrebbe rivolto alla stessa oss apprezzamenti a sfondo sessuale. Sempre sul luogo di lavoro. Accuse pesanti che il professionista nega con forza. Lo ha fatto davanti al giudice Borrelli, nel corso dell’interrogatorio obbligatorio prima dell’applicazione della misura interdittiva. Il medico ha spiegato di non essere stato nemmeno al lavoro il giorno dei contestati palpeggiamenti. Il giudice, però, aveva accolto la tesi dell’accusa e ha deciso di non farlo più tornare al lavoro, per scongiurare il rischio che possa mettere in atto gli stessi comportamenti molesti, morbosi. Questo alla luce di quanto emerso dalle indagini, in particolare dalle testimonianze raccolte sul luogo di lavoro, secondo le quali il medico si era già lasciato andare ad apprezzamenti e battute a sfondo erotico nei confronti di altre operatrici sanitarie, dimostrando tra l’altro un atteggiamento sessista verso le colleghe.
Prima del procedimento penale, l’azienda sanitaria provinciale aveva aperto un procedimento disciplinare facendo scattare l’immediata sospensione del medico. Un provvedimento cautelare, questo, di massimo un mese. Sospensione che adesso l’Apss, alla luce degli sviluppi sul fronte penali, ha reiterato. Non più per un tempo limitato ma fino all’esito del procedimento penale in tribunale. Ripercussioni che hanno toccato insomma sia l’ambito giuslavoristico che penale. Tutto era iniziato quando la donna che aveva dovuto subire le attenzioni morbose del medico, sconvolta e provata, a fine aprile non solo aveva confidato ad alcune colleghe di quel pesante approccio fisico subito dal medico ma si era rivolta anche a una caposala e ai dirigenti dell’Apss, spiegando inoltre che il professionista, nei giorni successivi, le aveva presentato le sue scuse per il comportamento tenuto. La stessa oss si era anche mossa su altri fronti, presentandosi in questura per formalizzare denuncia. Da lì le indagini della squadra mobile, coordinate dalla Procura. Accertamenti su più fronti che hanno portato a scandagliare anche presunti episodi più datati, con risvolti pure sul fronte amministrativo. Tanto che all’indagato sono state ritirate in via precauzionale le armi regolarmente detenute.
Il medico nel corso dell’interrogatorio con il gip, ha respinto decisamente le contestazioni, respingendole con forza e mettendo in dubbio la credibilità della oss che lo ha denunciato. «Il mio cliente nega le contestazioni, detto che il giorno in cui sarebbe avvenuto l’episodio non era nemmeno in servizio, si era preso un giorno di ferie – ha spiegato il suo avvocato, Stefano Daldoss — Valuteremo la situazione dal punto di vista probatorio, in particolare alcuni elementi che analizzeremo nello specifico. Quanto alla misura interdittiva applicata dal giudice non escludiamo di ricorrere al tribunale del riesame». La chiusura delle indagini e la disposizione del giudizio immediato hanno accelerato il procedimento che potrebbe essere definito entro la primavera. Poi ci sarà la partita del rapporto di lavoro con l’apss e che si annuncia come ancora più lungo.