Vallagarina

giovedì 9 Ottobre, 2025

Rovereto, è ottobre ma prosperano ancora zanzare: trovate 250 uova in una via di Lizzana: «Usare i larvicidi»

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Lo ha rilevato il monitoraggio del museo civico. L'assessore Pozzer: «Anche i privati si devono attivare»

È un focolaio quello rilevato lo scorso 24 settembre nella zona industriale di Lizzana dal monitoraggio settimanale della Fondazione Museo civico, che dal 1997 controlla la presenza della zanzara tigre in Vallagarina. In via dell’Artigianato una delle ovitrappole della Fondazione, la numero 29, ha registrato la presenza di 235 uova di zanzara tigre. Un numero che ha subito allarmato l’assessore alla transizione ecologica e all’ambiente Ruggero Pozzer che tutte le settimane legge i numeri del museo. «Di solito siamo nell’ordine delle decine di uova – spiega – quindi ci siamo subito attivati per capire l’origine del focolaio». Il 29 settembre la Fondazione ha così eseguito gli accertamenti volti a verificare la correttezza dei trattamenti eseguiti sul suolo pubblico, che hanno escluso che il problema fosse riconducibile ai trattamenti nelle caditoie pubbliche. Se ne è dedotto che il problema fosse legato a un mancato o non corretto intervento da parte di uno o più privati. Privati che, ricorda però l’assessore, sono tenuti a intervenire sui potenziali focolai presenti sui loro terreni attraverso l’utilizzo di prodotti larvicidi quale misura preventiva obbligatoria per il contenimento della zanzara tigre. L’ordinanza comunale dello scorso 26 marzo, che elenca i provvedimenti per la prevenzione e il controllo dell’infestazione da zanzara tigre, è peraltro ancora in vigore e lo rimarrà fino al 31 ottobre.

«La stagione di attività della zanzara sta volgendo al termine – spiega ancora Pozzer – ma ciò non significa che la guardia possa essere abbassata». In questi giorni e fino alla fine del mese di ottobre le femmine stanno infatti cercando zone adatte alla deposizione delle uova diapausanti, quelle dalle quali sfarfalleranno gli adulti della prossima stagione (aprile-maggio 2026). Il corretto contenimento degli esemplari adulti in questo periodo diminuisce dunque il numero di femmine presenti e quello delle uova diapausanti da loro deposte, contribuendo a rallentare e contenere l’infestazione del prossimo anno. La richiesta dell’assessore rivolta a tutti i privati e in particolare alle aziende della zona industriale è quindi «una urgente attivazione». Come? Innanzitutto attraverso i sistemi di prevenzione: levando l’acqua da secchielli, lattine o sottovasi, caditoie, grondaie e bidoni, nonché inserendo in tombini e pozzetti usando le pastiglie antilarvali ritirabili gratuitamente nella sede della Fondazione. «L’ordinanza – ricorda ancora l’assessore – prevede la possibilità di controlli con accesso alle aree private con la attribuzione di sanzioni sino a 250 euro. Ma vorrei evitare se possibile di arrivare ad attivare la polizia locale. Confido che sia interesse di tutti, al di là di obblighi e sanzioni, agire per limitare la presenza di questo fastidioso insetto. Subito, in modo che alla riapertura della prossima stagione calda il fenomeno sia contenuto».