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lunedì 6 Ottobre, 2025
Sebastien Lecornu lascia già, la Francia piomba nel caos. È il primo ministro con il mandato più breve della Quinta Repubblica
di Redazione
La responsabile del Rassemblement National Marine Le Pen ha invocato uno scioglimento dell'Assemblea Nazionale e chiede il ritorno alle urne: «Siamo in fondo alla barzelletta»

Nuovo «terremoto» politico in Francia: questa mattina Sebastien Lecornu ha rassegnato le dimissioni al presidente francese Emmanuel Macron, che le ha accettate. Nominato il 9 settembre, il primo ministro era stato oggetto di critiche da parte dell’opposizione e della destra dopo aver svelato domenica sera parte della composizione del suo governo.
Oggi avrebbe dovuto pronunciare la sua dichiarazione di politica generale all’Assemblea. Lasciando la sede del governo, 27 giorni dopo la sua nomina, diventa il primo ministro con il mandato più breve della Quinta Repubblica. Lecornu, che non aveva i numeri per approvare la Manovra finanziaria a fine mese, ha detto: «Non c’erano le condizioni per restare primo ministro». Lecornu ha ammesso che il suo compito era «difficile», soprattutto «in questo momento». Ha poi criticato l’atteggiamento «partigiano» di alcuni partiti politici, riconoscendo che la composizione del governo annunciato domenica sera «non è stata fluida».
Le tensioni si erano acuite dopo le dichiarazioni del leader dei Repubblicani Bruno Retailleau, confermato come ministro dell’Interno, affermando che «la composizione del governo non riflette la rottura promessa». La crisi ha suscitato reazioni dure dalle opposizioni. Jordan Bardella (RN) ha chiesto che Macron sciolga l’Assemblea Nazionale. «Indubbiamente il premier provvisorio non aveva margini di manovra», ha commentato il presidente del Rassemblement National. «Non ci può essere una stabilità ritrovata senza un ritorno alle urne», ha affermato Bardella arrivando alla sede del suo partito a Parigi.
Il Rassemblement National è «pronto a governare», ha poi aggiunto. Anche la responsabile del Rassemblement National Marine Le Pen ha invocato uno scioglimento dell’Assemblea Nazionale. «Siamo alla fine del cammino. Domani non sarà meglio. Siamo in fondo alla barzelletta, la farsa è durata abbastanza», ha dichiarato la capogruppo dei deputati RN, chiedendo quindi il ritorno a elezioni anticipate. La France Insoumise chiede l’ «esame immediato» della mozione di destituzione del presidente francese. «Dopo le dimissioni di Lecornu, chiediamo l’esame immediato depositata da 104 deputati per la destituzione di Macron», ha scritto in un messaggio pubblicato su X il leader del partito della sinistra radicale, Jean-Luc Mélenchon. Anche per la presidente de La France Insoumise, Mathilde Panot, «Macron deve andarsene».