la testimonianza
venerdì 3 Ottobre, 2025
Ruggero Zeni, un trentino arrestato sulla Flotilla: «Se vedete questo video significa che mi hanno preso. Siamo in tanti»
di Redazione
L'uomo, 69 anni, era partito dalla Spagna dove abita da anni alla volta di Gaza. Il fratello Danilo: «Sono molto orgoglioso, si è messo in gioco per gli altri»

«Se vedete questo video significa che siamo stati attaccati, oppure siamo stati intercettati da Israele e rapiti. Ma abbiamo l’appoggio di tantissime persone da tutto il mondo». Ultimo video, registrato sulla Seulle, una delle imbarcazioni della Flotilla, e pubblicato ieri. Ora i naviganti sono stati arrestati. Tra questi c’è un trentino, Ruggero Zeni, 69 anni. Fino all’ultimo ha mantenuto i contatti con il fratelli Danilo: «Tutti i giorni ci siamo sentiti. Mi ha mandato foto, video, messaggi. Diceva che sarebbe stato fermato ancora in acque internazionali, e così è stato».
Ma Danilo è tranquillo: «Era tranquillo anche lui, perché sapeva cosa lo attendeva. La missione è dimostrativa, simbolica, è nonviolenta, è una provocazione per attirare l’attenzione. E chi si è messo su quelle barche ha voluto fare questo». È orgoglioso del fratello: «Sono molto orgoglioso, perché è bello che qualcuno si metta in gioco se stesso per gli altri».
Per il popolo palestinese sotto assedio, bombardato, affamato: «Ruggero segue le vicende del Medio Oriente da anni, facendo manifestazioni, spettacoli, iniziative. In Spagna il tema è sentito molto più che in Italia». Perché il fratello di Danilo è da anni a Malaga, dove vive e lavora. «Ci si vede una volta all’anno, ma in questi giorni ci siamo sentiti tutti i giorni, anche solo per una foto del mare scattata dalla barca e inviata sul cellulare». Cellare con un nuovo numero, non quello spagnolo, perché gli attivisti volevano evitare che il Mossad potesse, una volta presi, scaricare le conversazioni con amici e parenti. Infatti nelle immagini degli abbordaggi si vedono gettare i telefoni in mare, per disperderli e distruggerli. Quindi ora le comunicazioni sono interrotte, si sa solo che Ruggero è nella liste dei fermati, trasportati a terra sotto la custodia dell’esercito israeliano.
Ma cosa succede ora agli italiani fermati? Il ministro degli Esteri Antonio Tajani è stato in contatto con il ministro degli Esteri israeliano Sa’ar. La Farnesina fa sapere che l’intero equipaggio delle navi intercettate sarà trasferito al porto di Ashdod e trattenuto in centri di identificazione. Gli attivisti «dovranno tutti aspettare due-tre giorni perché essendoci la festa dello Yom Kippur fino a mercoledì sera nessuna pratica sarà disbrigata, quindi aspetteranno in un centro, probabilmente nel porto di Ashdod», ha spiegato il ministro. Gli attivisti, ha poi spiegato, «verranno rimpatriati con degli aerei, il nostro servizio consolare assisterà gli italiani».
I membri della Flotilla potranno scegliere tra due alternative. La prima è accettare l’espulsione volontaria immediata, che avverrà nei tempi più rapidi possibili. La seconda è rifiutare l’espulsione immediata, accettando una detenzione in carcere in attesa di rimpatrio forzato: in questo caso, membri della Flotilla dovranno attendere il provvedimento di respingimento dell’Autorità giudiziaria, la cui pronunzia giunge generalmente dopo 48-72 ore. «L’Ambasciata d’Italia a Tel Aviv segue il caso con la massima attenzione e ha già preparato un programma di assistenza consolare», conclude la nota della Farnesina.
il comunicato
Gaza, i giornalisti e le giornaliste del T Quotidiano a fianco della Global Sumud Flotilla
di Redazione
Proprio per l’importanza delle mobilitazioni previste per oggi, la redazione ha deciso di lavorare, per essere presente sul campo e raccontare le manifestazioni e gli eventi che segneranno la giornata