l'intervista

mercoledì 1 Ottobre, 2025

Vittorio Sgarbi: «Depressione e anoressia. Non avevo più voglia di vivere. Mi ha salvato Sabrina, ora la sposo»

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Il critico d'arte si racconta: «Ho rischiato di morire. La causa? La fine della mia esperienza di governo»

Depressione e anoressia. Vittorio Sgarbi in una lunga intervista al Corriere ripercorre l’ultimo periodo (buio) della sua vita.

Viso scavato, occhiaie nere, sbarbato. In una sola parola: irriconoscibile. Il critico d’arte e presidente del Mart di Rovereto appare spento, ingobbito ma si dice «in ripresa» e prova a cercare e spiegare il motivo che l’ha trascinato così in basso in un incubo che non è ancora finito. «Il fallimento alle Europee è stato il colpo di grazia» ha ammesso Sgarbi. «Ho capito cosa sono le persone, cos’è la politica». Ma la vera causa è «la fine della mia esperienza di governo».

Sgarbi descrive la depressione come un mostro che gli ha tolto i desideri: «Non desideravo più nulla. Non avevo più voglia di vivere. E ho cominciato a rifiutare il cibo». Se ha avuto paura di morire? «Paura no – risponde – Ho rischiato di morire».

Nessuna solidarietà da parte di figure illustri, politici, nemmeno luna telefonata dalla Presidente del Consiglio. Solo la sorella Elisabetta è rimasta al suo fianco portandolo nei migliori ristoranti per fargli assaggiare qualcosina. E poi c’è  Sabrina, la sua attuale compagna: «Mi ha salvato la vita con il suo amore. E adesso la sposo» ha dichiarato il critico d’arte. Dove? «A Venezia. Nella chiesa della Madonna dell’Orto».