Giustizia
mercoledì 1 Ottobre, 2025
Morì schiacciato in segheria a Don, imputati per omicidio colposo i due datori di lavoro
di Benedetta Centin
Vittima dell'incidente sul lavoro Gavrila Grad, l’operaio di 27 anni fu travolto il 16 gennaio 2024 nel piazzale antistante al deposito e alla segheria della Nord Pallets

La Procura ha chiesto il processo per i datori di lavoro di Gavrila Grad, l’operaio di 27 anni morto il 16 gennaio di un anno fa nel piazzale antistante al deposito e alla segheria della Nord Pallets di Don, in Alta Val di Non. Lì dove venivano movimentati e accumulati in cataste voluminosi tronchi, uno di questi, del peso di centinaia di chili, gli era franato addosso tanto che per liberarlo da quel macigno erano dovuti intervenire i vigili del fuoco di Don.
La vittima, residente con moglie e due bambine a Malgolo di Romeno, poco distante, lavorava da fine 2018 per quell’azienda che si occupa di produzione e commercializzazione di pallets, imballaggi in legno e legna da ardere. La tragedia nel tardo pomeriggio, senza però testimoni, senza quindi l’attivazione tempestiva dei soccorsi per lo sfortunato operaio di origini romene.
Indagini e contestazioni
La ricostruzione effettuata attraverso gli accertamenti dei carabinieri, dei tecnici dell’Uopsal, ancora attraverso una consulenza dinamica e una medico legale disposta dalla Procura, hanno portato ad accertare che Gravy, così lo chiamavano i conoscenti, era morto schiacciato contro la cassa metallica presente nel piazzale della Nord Pallets di Asson Mario & C.. Era successo durante una manovra di «pinzata» dei tronchi e retromarcia della macchina operatrice, una pala gommata. Manovra, questa, effettuata da Roberto Asson, 31 anni, legale rappresentante della Nord Pallets assieme al padre Mario, di 62. Entrambi si trovano a rispondere dell’ipotesi di omicidio colposo aggravato in concorso, con la violazione delle norme in materia di sicurezza sul lavoro. In particolare per aver esposto gli operatori e i propri dipendenti — che si muovevano a piedi nel piazzale davanti alla segheria e al deposito — al rischio di essere travolti o schiacciati dai mezzi dell’impresa. Ancora, per non aver provveduto alla segnaletica necessaria ma anche alle protezioni fisiche, a sbarramenti e barriere. Tutte contestazioni da cui i due imputati avranno modo di difendersi. Per oggi è prevista l’udienza preliminare davanti al giudice. E i familiari della vittima potrebbero chiedere già di costituirsi parte civile per chiedere un risarcimento.
La raccolta fondi
Dopo la tragedia l’associazione culturale di volontariato «La storia siamo noi», operante in alta Val di Non, aveva lanciato una raccolta fondi sulla piattaforma online GoFundMe a sostegno delle figlie del 27enne, la più grande iscritta alle scuole elementari e la seconda, al tempo, di pochi mesi di vita. Tante erano state allora le offerte per garantire un futuro alle due creature e alla compagna dell’operaio, per dare loro una mano, per dimostrare vicinanza e affetto.
Gavrila Grad era venuto in Trentino dalla Romania per una nuova vita. Era arrivato nel 2020 in val di Non e aveva aperto una ditta individuale che si occupava di movimentazione di legname. Coltivava diverse passioni, a cominciare dalle auto. E nel tempo aveva esplorato tutta la valle che era diventata la sua nuova casa. Sul lavoro era apprezzato per il suo impegno: una tragedia per tutti la sua morte.
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