Il caso

martedì 23 Settembre, 2025

Niente libertà per Chico Forti: il tribunale di sorveglianza gli nega la condizionale

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La decisione questa mattina (23 settembre) a Verona. I legali annunciano il ricorso in Cassazione
Chico Forti arrivato a Cristo Re

Nessuna liberazione condizionale per Chico Forti. Almeno per ora dovrà rimanere nel carcere di Montorio Veronese dove si trova da circa sedici mesi. Così ha deciso il Tribunale di sorveglianza di Venezia che ha rigettato l’istanza dei legali del 66enne trentino, ex imprenditore tv e campione di windsurf, estradato in Italia nel maggio 2024 dopo una detenzione lunga 24 anni nelle carceri della Florida, dove era stato condannato all’ergastolo per l’omicidio di Dale Pike. Un delitto, questo, che Forti ha sempre negato di aver commesso.

Pronto il ricorso

Secondo i legali il 66enne avrebbe inoltre scontato quasi 5 anni di carcere in più rispetto alla pena prevista in Italia per lo stesso reato. I familiari, dall’anziana madre Maria allo zio Gianni che ha sempre battagliato per lui, così come i tanti amici del comitato, erano convinti che i giudici gli avrebbero concesso la libertà condizionale. L’avvocato Carlo Dalla Vedova fa sapere che valuterà il ricorso in Cassazione.

Lo zio: «Ci speravamo, ne ha diritto»

La notizia ha rattristato molto la famiglia. «Dopo 27 anni di carcere, ci speravamo – afferma lo zio Gianni Forti -. Chico ha avuto una condotta irreprensibile. Secondo la legge italiana avrebbe diritto alla libertà condizionale».