martedì 2 Settembre, 2025
Il sacerdote bolzanino accusato di abusi sarà collaboratore in Alta Pusteria. La diocesi: «Attività con i bambini solo in presenza di altre persone»
di Redazione
Il trasferimento di don Carli - fa sapere la diocesi - è avvenuto dopo un confronto con un gruppo di esperti
La diocesi di Bolzano-Bressanone ha assunto le prime misure per i sacerdoti coinvolti nel report sugli abusi sessuali pubblicato a fine gennaio 2025.
Nel quadro degli avvicendamenti annuali del personale, il sacerdote Giorgio Carli è stato nominato collaboratore pastorale in Alta Pusteria a decorrere dal 1° settembre 2025. Dopo la pubblicazione della perizia indipendente sugli abusi sessuali nella diocesi di Bolzano-Bressanone, un gruppo di esperti ha esaminato anche il suo caso e raccomandato alcune misure, che sono state confermate dai vertici diocesani. I responsabili in loco sono stati informati personalmente.
Nel caso di don Giorgio Carli – fa sapere la diocesi – sono state stabilite le seguenti misure: accompagnamento psicologico, attività pastorale con bambini e adolescenti solo in presenza di altri adulti e monitoraggio costante da parte di referenti designati. Già a giugno il vicario generale Eugen Runggaldier ha parlato con il Consiglio pastorale unitario dell’Alta Pusteria del possibile trasferimento di don Carli e informato chiaramente della situazione del sacerdote. Lo stesso vescovo Ivo Muser ha incontrato personalmente in loco i sacerdoti e i presidenti dei Consigli pastorali parrocchiali dell’Alta Pusteria. Il vescovo sottolinea di assumersi consapevolmente la responsabilità per l’impiego di don Giorgio Carli, sulla base delle raccomandazioni del gruppo di esperti e delle circostanze esistenti. Monsignor Muser «ritiene essenziale ricercare soluzioni responsabili anche nei casi difficili, sempre nell’osservanza di regole chiare e precise, all’interno di condizioni quadro controllate e nella consapevolezza che la sicurezza e la tutela dei minori nella nostra diocesi hanno la massima priorità».
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