Il lutto

martedì 19 Agosto, 2025

Calceranica, l’addio a Cristiano («Tano») Ossana. Gli amici alpini: «Se n’è andato da vero soldato»

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Morto a 47 anni, ieri il suo funerale. L’amica Debora Seve: «Un grande lavoratore, un pescatore paziente e un biker sempre attento»

«La malattia non ha fermato Cristiano: per noi non si è mai tirato indietro, ed è stato attivo fino all’ultimo. Come Alpini abbiamo perso tanto. Se n’è andato da vero soldato». È questo il ricordo che Cristiano Ossana, scomparso a Calceranica a soli 47 anni ha lasciato nelle altre Penne Nere, dov’è stato attivo per molti anni: una malattia lo ha strappato prematuramente alla famiglia, alla mamma Maria, alla nonna Anna, ai cugini Stefano e Demis. E insieme a loro si è stretto tutto il paese, che si è riunito ieri per dargli l’ultimo saluto alla chiesa di Calceranica. Nato nel 1977, Cristiano aveva compiuto 48 anni solo pochi giorni fa. Lavorava come operaio alla Moser Srl di Lavis, specializzata nel recupero di carta da macero, ed era particolarmente attivo sia nel Gruppo Alpini di Calceranica che nei Nuvola della Valsugana. «Quando ero stato capogruppo a Calceranica lui era già un membro – ricorda Vincenzo d’Angelo, anche lui negli Alpini di Calceranica – Anche quando la malattia lo ha colpito non si è mai tirato indietro. Anche negli ultimi giorni non si è mai perso d’animo: ragionava sempre pensando al domani. Ha dato un esempio nel modo in cui se n’è andato: come Alpini abbiamo perso moltissimo, se n’è andato un soldato».
Cristiano era stato impegnato anche nella gestione dell’Adunata degli Alpini a Trento, nel 2018. «Io mi occupavo del transennamento, e anche Cristiano mi aiutava – aggiunge ancora D’Angelo – Anche sotto il diluvio universale ha continuato a lavorare: lo ricordo ancora col suo cappello d’Alpino zuppo d’acqua, mentre toglieva le transenne per far sì che i parcheggi fossero liberi per la fine dell’adunata».
Tra le sue passioni c’erano poi la motocicletta e la pesca, come ricorda l’amica Debora Seve, compagna del cugino Demis. «Sono sicura che qualcuno ti ha voluto lassù per un motivo – ricorda – perché avevano bisogno di una persona che aiuta sempre gli altri, di un grande lavoratore, di un alpino instancabile, di un pescatore paziente e di un biker sempre attento».
Anche Roberto Murari, capogruppo degli Alpini di Calceranica, ha ricordato il lavoro instancabile di Cristiano. «Ti ricorderemo alle castagnate per bambini della scuola dell’infanzia, per il sevizio alla festa della Santa Lucia, al Carnevale e soprattutto per le tue abilità di cuoco in occasione delle tante manifestazioni a favore della nostra comunità – ha ricordato Murari durante il funerale -. Grazie anche per il tuo contributo alle discussioni e alle decisioni nelle riunioni del Direttivo. Ti ammiriamo per il coraggio dimostrato nel sopportare il male che ti ha portato via. Quindi che cosa possiamo dirti ancora, buon viaggio caro Tano».