La manifestazione

domenica 8 Giugno, 2025

Corteo per Gaza, sessanta trentini a Roma per dire no alla guerra: «Fermiamo il massacro»

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Presente anche una delegazione di consiglieri e consigliere provinciali e comunali del Pd e di Avs

Dal Trentino è scesa a Roma per la manifestazione per la Palestina una rappresentanza del Partito democratico e di Alleanza Verdi Sinistra (Avs), assieme ad altri attivisti per la pace. La manifestazione — «Gaza, stop al massacro» — ha riempito la capitale con 300mila persone: «Siamo qui per ribadire che noi non siamo complici dell’inferno sulla terra che è diventata oggi Gaza per responsabilità di Netanyahu», spiegavano in coro i partecipanti trentini. «Una manifestazione partecipata che ha visto gli interventi dei leader nazionale».

 

A Roma anche i consiglieri e le consigliere provinciali Paolo Zanella, Michela Calzà e Paolo Zanella (Pd) e Lucia Coppola di Avs: «Dopo l’approvazione della mozione delle minoranze in Consiglio provinciale che impegna la Giunta a finanziare urgentemente la cooperazione internazionale per Gaza — spiegano — abbiamo voluto essere in piazza con i nostri corpi per dire stop alla strage in atto, alla fame usata come arma di guerra, al blocco degli aiuti umanitari e per chiedere l’immediato cessare il fuoco, la liberazione degli ostaggi e soprattutto il rispetto del diritto internazionale e del diritto internazionale umanitario con l’ingresso immediato degli aiuti umanitari sotto l’egida dell’Onu». Sottoscrivono gli altri esponenti politici trentini a Roma, il segretario provinciale del Pd e consigliere comunale a Trento Alessandro Dal Ri, ma anche la deputata dem Sara Ferrari, le consigliere comunali Minella Chilà (Pd) e Renata Attolini (Avs) e la portavoce delle Donne democratiche Claudia Merighi.

 

I dem trentini, in un comunicato, spiegano che a Roma sono arrivate in pullman e in treno circa 60 persone. La manifestazione, convocata dal Pd, da Alleanza Verdi e sinistra e 5 Stelle ha visto la partecipazione di 300mila persone. «Siamo qui per dire che non possiamo più tollerare l’indifferenza che ha contraddistinto in questi lunghi mesi il posizionamento dell’Italia da parte del governo Meloni — afferma la deputata trentina Sara Ferrari che lo scorso anno è stata a Rafah e a luglio andrà in Cisgiordania — e non vogliamo risultare complici di questo silenzio, non ci stiamo a chiamare “diritto alla difesa” quella che, anche secondo le risoluzioni Onu, è un’occupazione illegale da troppi anni non solo nella striscia di Gaza ma anche il Cisgiordania e la pulizia etnica oggi in corso non si può continuare ad ignorare. Il massacro di oltre 60mila civili tra cui 15mila bambini attraverso bombardamenti, ma anche per l’imposta carestia e la mancanza di acqua e medicinali, risulta una punizione collettiva straordinariamente sproporzionata e che viola i diritti umani. In Parlamento — continua la deputata — abbiamo condiviso la richiesta al governo di adoperarsi veramente per il cessate il fuoco, la restituzione degli ostaggi e l’ingresso di veri aiuti umanitari nella Striscia, ma anche di garantire lo stop a tutti i rifornimenti di armi italiane a Israele (anche i contratti prima del 7 ottobre) e l’interruzione dell’accordo di cooperazione tra Europa e Israele (cui invece l’Italia ha votato contro), sanzioni al governo Netanyahu, il rispetto della Corte Penale Internazionale e il riconoscimento dello Stato di Palestina».