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domenica 13 Agosto, 2023
L’addio di Mancini alla Nazionale, la proposta saudita e i successori in lizza
di Redazione
Il ct: «Dimissioni? Una mia scelta personale». Figc già al lavoro in vista delle qualificazioni a Euro 2024: in pole i nomi di Luciano Spalletti e Antonio Conte

Dopo la rivoluzione dell’intero settore tecnico arriva il terremoto, inatteso e per questo ancora più squassante. Roberto Mancini spiazza tutti e, con una lettera inviata sabato sera alla Figc, annuncia le dimissioni da ct della Nazionale, confermate dalla stessa federazione in una torrida domenica di metà agosto. Per il tecnico di Jesi, che due estati fa ha issato l’Italia sulla vetta d’Europa regalando una gioia inaspettata, la lunga avventura con gli Azzurri iniziata nel 2018 si conclude qui, a una manciata di giorni appena dall’entrata in carica come coordinatore centrale delle Nazionali che gli aveva conferito la Figc, e a meno di un mese dal ritorno in campo dell’Italia, impegnata per le qualificazioni agli Europei 2024 a Skopje contro la Macedonia del Nord.
«Le dimissioni sono state una mia scelta personale. Ringrazio il presidente Gravina per la fiducia, insieme a tutti i membri della Figc. Saluto e ringrazio tutti i miei giocatori e tifosi che mi hanno accompagnato in questi cinque anni. Porterò sempre nel cuore la straordinaria vittoria dell’Europeo 2020. È stato un onore», è il post con cui si congeda il ct, provando a smentire voci sulle motivazioni del suo addio.
Il flop mondiale che ha segnato il destino di una nazionale rimodellata da Mancini proprio per riappropriarsi nel 2026 del palcoscenico Mondiale, era stato ampiamente superato, la ferita rimarginata e si puntava a ripartire più forti e convinti di prima, cercando il modo di uscire da un periodo di involuzione nel gioco e nei risultati dopo la magica estate del 2021, in cui era stato espresso un calcio propositivo, contrassegnato anche da una serie di record (di vittorie e imbattibilità). Ma qualcosa negli ultimi mesi e settimane deve essersi rotto. «Si conclude una significativa pagina di storia degli Azzurri, iniziata nel maggio 2018 e conclusa con le Finali di Nations League 2023. In mezzo, la vittoria a Euro 2020, un trionfo conquistato da un gruppo nel quale tutti i singoli hanno saputo diventare squadra», è quanto scrive la Figc, dalle cui parole traspare una certa sorpresa.
Le ragioni
Tra le tante domande che la tifoseria si è fatta, oltre a chi sarà il nuovo allenatore dell’Italia, c’è sicuramente quella che riguarda le ragioni dello strappo che hanno portato all’addio, arrivato a pochi giorni da una rivoluzione dell’organigramma delle nazionali che aveva portato importanti cambiamenti nello staff con Bollini, Barzagli, Gagliardi, Salsano nel nuovo team, lo spostamento di Attilio Lombardo all’U20, Nuciari al ruolo di osservatore e l’esclusione di Alberico Evani, ex compagno nella Sampdoria, amico di una vita e stretto collaboratore anche in panchina dello jesino. Tra le tante voci anche quella che arriva dalla stampa araba secondo cui la federcalcio saudita si sarebbe nei giorni scorsi mobilitata proponendo al ct campione d’Europa un contratto triennale per sedere sulla panchina della Nazionale saudita. Le assordanti sirene arabe sarebbero già suonate da tempo.
I successori
«Tenuto conto degli importanti e ravvicinati impegni per le qualificazioni a Euro 2024, la Figc comunicherà nei prossimi giorni il nome del nuovo ct della Nazionale», aggiunge la Figc nel comunicato mobilitandosi subito per trovare il successore del «Mancio».
In pole, a quanto si apprende, ci sono Luciano Spalletti, libero dopo aver conquistato lo scudetto con il Napoli, e l’ex ct Antonio Conte, che si è sganciato la scorsa primavera dal Tottenham. Seguono tanti ex campioni del mondo, da Fabio Cannavaro, a Filippo Inzaghi, passando per Gennaro Gattuso, Daniele De Rossi e Fabio Grosso.
Conte ha già allenato l’Italia tra il 2014 e il 2016, e a marzo scorso ha risolto il contratto che lo legava al Tottenham. Spalletti ha più volte ribadito di non voler vivere questo periodo come anno sabbatico, non nascondendo la voglia di rimettersi al lavoro mentre Conte, dopo aver manifestato in più occasioni anche il desiderio di trascorrere più tempo con la famiglia, soprattutto dopo l’operazione alla cistifellea, ha iniziato a guardarsi intorno. Il suo profilo si era prima accostato alla Juventus, in caso di esonero di Max Allegri, poi al Psg prima dell’arrivo di Luis Enrique e negli ultimi giorni era girata voce di un suo possibile incarico sulla panchina del Messico. Ma il terremoto provocato dalle dimissioni di Mancini, rimescola le carte inserendolo tra i probabili sostituti del tecnico jesino.
Non ci sono però in lizza solo candidature forti, anche se non sembra ipotizzabile che si possa percorrere la strada di una soluzione all’interno della Figc. Si fanno però i nomi di Daniele De Rossi e Fabio Cannavaro. De Rossi, entrato nello staff tecnico della Nazionale di Mancini nel marzo del 2021, è stato protagonista di una negativa esperienza da allenatore della Spal. Ad agosto scorso ha infatti lasciato Coverciano per allenare in prima persona ma a novembre è tornato nel Club Italia della Federazione, come assistente tecnico a disposizione delle nazionali giovanili maschili, facendo ritorno nello staff di Mancini nel gennaio 2022. In lizza anche Cannavaro, campione del mondo 2006 con una carriera da allenatore in Cina e una esperienza non fortunata al Benevento in B nella scorsa stagione.