altopiano cimbro
martedì 8 Luglio, 2025
Terza asta per l’hotel Lusernarhof: la nuova stima sullo stabile del Comune ha fissato un prezzo di 350 mila euro
di Mattia Ecceli
Si tratta di tre edifici tipici dell’architettura cimbra nella località di Tezze in posizione panoramica. Le risorse andrebbero a finanziare investimenti

Va all’asta per la terza volta l’albergo Lusernarhof di proprietà del Comune, che lo aveva realizzato anni fa con il contributo della Provincia come ostello della gioventù. Adesso è un due stelle con una dozzina di stanze, preso in gestione dal 2001 dallo chef Bruno Zotti, che assieme alla moglie Dolores Zuccolo propongono «cucina di montagna contemporanea».
Il commissario straordinario Nerio Giovanazzi ha affidato una nuova perizia per stabilire il valore dell’immobile, che l’Agenzia delle Entrate aveva inizialmente fissato in 420.000 euro. Per 1.900 euro Giovanni Togni ha stabilito il nuovo prezzo in 350.000 euro, ossia quanto un appartamento a Trento. Eppure, si legge nella delibera, la struttura è dislocata su «tre edifici tipici dell’architettura cimbra e situato al margine nord ovest dell’abitato di Luserna, in località Tezze, in posizione soleggiata e panoramica». «L’immobile – si legge ancora nel dispositivo – assume un importante valore commerciale e quindi costituisce una possibile significativa entrata per il bilancio comunale, che l’Amministrazione intende utilizzare per il finanziamento di investimenti importanti per il territorio». La cessione dovrebbe far affluire risorse nelle casse del Comune (attualmente meno di 10.000 euro l’anno di canone di affitto), sempre senza sindaco, ma anche evitare uscite importante per alcuni interventi di manutenzione, a cominciare dagli infissi. Infatti, nella stessa delibera si legge che «l’Amministrazione di Luserna ha oramai da tempo valutato l’opportunità di cedere quest’edificio, considerato lo stato di deterioramento dello stabile, tale da richiedere importanti interventi di ristrutturazione e di risanamento che l’Ente non reputa più economicamente conveniente sostenere».
La speranza è che l’immobile possa suscitare l’eventuale interesse anche di investitori “esterni” per consentire il rilancio in chiave turistica dell’enclave cimbra, la cui ricettività oltre che sul Lusernarhof per il momento si basa sull’offerta dell’agriturismo Galeno, peraltro un quattro stelle con arredi rustici, e su quella di appartamenti privati. Sempre senza edicola, il paese ha ancora il minimarket della Famiglia Cooperativa Vattaro e Altipiani e un presidio della Cassa Rurale Vallagarina, che oltre al bancomat assicura un presidio di qualche ora la settimana in un ufficio in via Costalta. Tra bar e ristoranti, si arriva a otto esercizi, anche se il gestore della pizzeria “Da Mario” ha dovuto impostare la propria attività solo sull’asporto perché non è riuscito a trovare il personale per la sala. È rimasto anche il recapito del Centro Unico di Prenotazione dell’Apss, che movimenta un po’ il paese, che continua a beneficiare dell’operazione co-housing. Le quattro giovani coppie provenienti da Veneto e Emilia Romagna che si erano trasferite a Luserna sfruttando l’offerta dell’Itea (nessun canone di affitto per 4 anni, ma solo le spese condominiali) hanno portato a Luserna una dozzina di bambini e, nei fatti, valgono quasi un decimo dei residenti stabili. Le famiglie hanno già prolungato il contratto di locazione, che adesso è concordato, ma sempre moderato.