Il disegno di legge
lunedì 7 Luglio, 2025
Smartphone vietato in classe, avanza la legge. «La dipendenza nei giovani? Spinge ansia e depressione»
di Redazione
La norma in quarta commissione. E il Consorzio CO&SO vicino alle persone ha presentato i rischi di un'esposizione precoce ai dispositivi digitali

Ancora un passaggio oggi in Quarta commissione, presieduta da Maria Bosin (Patt), sul disegno di legge 36 della consigliera Vanessa Masè (La Civica) sui rischi derivanti dall’uso di dispositivi digitali per i bambini e gli adolescenti. Sul ddl, e più in particolare sull’articolo 5 che interviene sulla legge sulla scuola e regolamenta l’uso degli smartphone durante le ore scolastiche per gli alunni di elementari e medie, ha già espresso parere positivo la Quinta commissione. Oggi , lunedì 7 luglio, in Quarta commissione, sono proseguite le audizioni (iniziate lo scorso 28 giugno) con gli interventi del Consorzio CO&SO vicino alle persone, del Centro psicopedagogico per l’educazione e la gestione dei conflitti e delle Consulte provinciali dei genitori e per la famiglia. L’esame del ddl è previsto a fine mese o, in caso di impossibilità legata all’attività d’Aula, a settembre.
Per il Consorzio CO&SO è intervenuta la dottoressa Ilaria Marchionne che ha trattato dei rischi legati all’esposizione a strumenti digitali nella fascia 0-12: una grande esposizione fa prevalere un ritardo nel linguaggio, ha detto, nell’empatia e una maggiore sedentarietà soprattutto nella fascia 0-6.
Ha poi indicato in questo senso possibili altre problematiche quali dipendenza da schermo, ansia, depressione, disturbi emotivo-comportamentali e citato il tema della privacy e della sicurezza online. Ha indicato le azioni da prevedere, tra cui una dieta mediatica (una regolazione equilibrata dei tempi e degli usi dei dispositivi digitali) e la formazione di educatori e famiglie al riconoscimento dei contenuti digitali di qualità. Sul ddl ha evidenziato aspetti positivi tra cui la previsione delle campagne di sensibilizzazione che, ha indicato, sarebbero molto utili se esplicitassero che il digitale non va vissuto solo come allarme, ma anche come strumento di formazione, l’inserimento dell’educazione ai rischi digitali nei progetti didattici della scuola elementare e media. E criticità, tra cui ha segnalato un approccio piuttosto restrittivo in relazione alla previsione dell’uso dei cellulari, la mancanza di indicazioni sulla qualità di contenuti digitali, scarsa enfasi sulla collaborazione tra adulto e bambino. Tra le proposte che ha indicato quella della previsione di un osservatorio pedagogico digitale.
L'intervista
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