Dramma a Dro

sabato 6 Aprile, 2024

Si getta dal Brento e si schianta in parete: la vittima è la canadese Haley Precious

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Identificata la base jumper: è una psicologa molto nota tra la comunità canadese degli appassionati dei lanci nel vuoto

Un volo come ne aveva fatti tanti, e invece il salto dal Brento è stato l’ultimo, per un volo breve che è finito sulla parete della montagna. E quando i volontari del soccorso alpino sono arrivati a prenderla, dopo oltre otto ore dallo schianto con la roccia, per la base jumper, una donna di 41 anni venuta dal Canada, non c’è stato nulla da fare. L’incidente si è verificato sulle pareti del monte Brento, nel comune di Dro, nei pressi del «solito» salto tanto amato dai base jumper di tutto il mondo. La scia di morti è lunga, alle pendici del Brento. Stavolta a perdere la vita, è Haley Precious, psicologa e counselor canadese appassionata di volo, membro attivo della Canadian Sport Parachuting Association con oltre 600 voli all’attivo.

L’ultimo, quello fatale, ieri mattina, alle 7.30, dal Brento. Haley si è lanciata ma il volo è terminato sulle rocce sottostanti. La donna, dopo aver effettuato il proprio volo per qualche centinaio di metri, probabilmente ha aperto con troppo anticipo il paracadute, un errore di valutazione che le è costato la vita. Dopo lo scontro con la roccia, la vela si è incagliata sulla parete, così da rendere visibile la posizione anche dal fondovalle. Purtroppo però, il punto in cui Haley è rimasta appesa è particolarmente impervio: è impossibile arrivarci con l’elicottero.

L’intervento di soccorso infatti – purtroppo diventato poi recupero salma – è stato tra i più complessi che il soccorso alpino di Riva del Garda e quello di Dro hanno effettuato negli ultimi anni. In totale, ci sono volute quasi 12 ore di lavoro, con più di 15 volontari impegnati per tutto il giorno. Da Trento sono intervenuti i vigili del fuoco permanenti: i loro droni hanno cercato di capire le condizioni di salute della base jumper, che però rimaneva in parte coperta e quindi nascosta dal paracadute. Ad ogni modo, anche senza il drone ai soccorritori è apparso subito chiaro che le condizioni della donna, dopo la fine dei contatti, erano gravissime e sempre peggiori al trascorrere delle ore.

La strategia elaborata dal soccorso alpino locale, guidato dal capostazione Nicola Casari, è stata messa in campo dopo pochi minuti dall’arrivo dei mezzi sul posto. Tre le squadre di soccorritori in parete: sei persone che sono state calate con il verricello dall’elicottero lungo la via dell’Amicizia, da dove poi, in arrampicata, si sono mosse fino a raggiungere il corpo della sportiva, ormai privo di vita. Una decina invece i volontari a supporto logistico. I carabinieri della Compagnia di Riva del Garda hanno infine rilasciato il nullaosta per la rimozione della salma. L’intervento di recupero è durato fino alle 18: solo nel tardo pomeriggio si è riusciti ad imbragare la salma e portarla a valle con l’elicottero.