la tragedia
sabato 17 Maggio, 2025
Schianto fatale per Enrico Braghin, il dolore della compagna: «Me l’hanno ammazzato»
di Simone Casciano
Il 63enne, centauro di Sant’Orsola, è deceduto dopo uno scontro frontale con un furgone tra Fornace e Lona Lases

È successo in un attimo, una strada dritta, la moto e il furgone che procedono in direzione opposta, poi uno scontro. Pochi secondi che hanno distrutto la vita di Enrico Braghin. La dinamica è ancora da chiarire, ma lo scontro, verificatosi ieri lungo la strada provinciale 71, tra Fornace e Lona Lases, poco dopo il Lago di Valle, ha causato la morte dell’uomo di 63 anni originario di Novara ma da lungo tempo in Trentino, in particolare a Sant’Orsola Terme.
Il tragico scontro
Il dramma si è compiuto poco prima delle 15, la chiamata è arrivata al numero di emergenza alle 14.50. Enrico Braghin stava viaggiando in sella alla sua moto, una Yamaha Tenerè, in direzione di Lona Lases lungo la strada provinciale 71. In direzione opposta, verso Civezzano, viaggiava invece un trentino di circa 50 anni alla guida di un furgone di una ditta. La dinamica è ancora da chiarire, ma dalle prime ricostruzioni pare che, per motivi da accertare, il furgone abbia iniziato a virare a sinistra, forse per svoltare nella strada che conduce alle cave di porfido della zona, invadendo l’altro senso di marcia, 500 metri dopo il Lago di Valle in un’area in cui a fianco della strada si trova un’area sterrata con inerti. Braghin, notato il furgone, ha tentato disperatamente di fermare la moto, sull’asfalto sono rimasti visibili i segni di una frenata lunga 30 metri, una striscia lunga e dritta della ruota posteriore che racconta i tentativi del centauro di evitare l’impatto.
Purtroppo non c’è stato nulla da fare, nonostante la frenata, la moto di Braghin è andata a sbattere contro il furgone bianco, conficcandosi nella parte anteriore destra del mezzo, la forcella incastrata accanto alla ruota anteriore destra del furgone, mentre il centauro è stato sbalzato dalla Yamaha, colpendo il parabrezza del furgone prima di cadere a terra.
Subito sono partiti i soccorsi, sul posto si sono partiti i vigili del fuoco volontari di Civezzano, di Fornace di Lona Lases. Insieme a loro sono arrivati i soccorritori di trentino emergenza con ambulanza e elisoccorso. Purtroppo per Enrico Braghin non c’è stato nulla da fare, troppo violento l’impatto, l’uomo è stato dichiarato deceduto sul posto.
Sul luogo dell’impatto sono arrivati anche i carabinieri del reparto radiomobile di Trento, quelli di Civezzano e di Albiano per i rilievi del caso. Sono in corso gli accertamenti per comprendere la dinamica dell’incidente e le eventuali responsabilità nella morte di Enrico Braghin.
Inevitabili i disagi al traffico con la strada che è rimasta chiuse per molte ore e le auto deviate su percorsi alternativi. Il guidatore del furgone, sotto shock, è stato portato all’ospedale Santa Chiara di Trento.
Il dolore della compagna
Mentre gli investigatori cercono di comprendere quello che è successo per la famiglia di Enrico Braghin e la comunità di Sant’Orsola Terme rimane da fare i conti con il dolore di una morte assurda, inspiegabile.
«Me l’hanno ammazzato», è tutto quello che dice, nel dolore, la compagna Marzia. Originari entrambi di Novara si erano trasferiti in Trentino, scegliendolo, 25 anni fa. Da 10 anni vivevano a Sant’Orsola Terme in frazione Mala. Braghin lavorava nel terzo settore nell’inserimento lavorativo e nei lavori socialmente utili, prima in valle e poi, più recentemente a Trento. Insieme a loro anche il figlio, che ieri si è dovuto recare sul luogo del tragico incidente per il riconoscimento. «Enrico era una persona conosciuta in paese, gran lavoratore, ben inserito – commenta Andrea Fontanari, sindaco di Sant’Orsola Terme – La sua perdita ci addolora tutti. Mi sento di mandare un forte messaggio di vicinanza e solidarietà alla famiglia in questo momento difficile». Le forze dell’ordine fanno sapere che è un fascicolo non è ancora stato aperto, mentre seguono tutti gli accertamenti del caso.
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