La storia

martedì 28 Marzo, 2023

Restaurano un maso in una frazione di venti abitanti e lo trasformano in affittacamere: «Una scelta di vita»

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Sabato l'inaugurazione a Montes di «Maso Mosne», ristrutturato secondo i criteri della bioedilizia
Maso Mosne

Lascio tutto e vado a vivere a Montes, sulle montagne di Malé. Così avrà pensato Marianna Baggia, che, assieme al marito Paolo Zorer e alla figlia Corinna, in questo piccolo paesino di montagna che a stento conta 20 abitanti ha deciso non solo di costruire casa, ma di aprire un affittacamere che inaugurerà sabato. Prima di lanciarsi nell’avventura di «Maso le Mosne», Marianna era coordinatrice delle professioni sanitarie in diverse strutture della Valli del Noce e appassionata di cucina con prodotti a basso impatto ambientale. Paolo, invece, è un funzionario forestale del Parco nazionale dello Stelvio, esperto di flora e fauna, falegname e contadino per passione. «Né io né mio marito avevamo legami particolare con Montes, ma da buoni trentini amanti della natura ci siamo subito innamorati di questo luogo magico, fuori dal tempo e dal mondo – ci spiega Marianna –. Il maso si trova a 1200 metri di altezza, a circa sei chilometri dal centro di Malé. Era una dimora contadina e ancora oggi descrive e racconta anni di vita di lavoro di sussistenza: le stalle, il fienile, i campi. Noi lo abbiamo restaurato nel 2016 attraverso i metodi della bioedilizia, utilizzando solo materiali naturali: legno massiccio senza colle, calce, argilla. Essendo l’edificio molto grande, abbiamo pensato di dedicare parte della struttura alla ricettività per poter offrire anche ad altri la possibilità di vivere un periodo di vacanza in un luogo incantevole in pieno contatto con la natura circostante, ma che ci racconta anche la storia dei nostri predecessori».

Tre le stanze a disposizione, con possibilità di colazioni e cene su richiesta. «L’impostazione filosofica riguarda anche le fonti di approvvigionamento energetico che abbiamo scelto – spiega –: solare termico, fotovoltaico, caldaia a legna e pompa di calore, riciclo delle acque piovane. I principi cardine che ci hanno accompagnato nelle scelte di restauro e di vita sono la sostenibilità ambientale, l’amore per la natura e la tutela di questo magnifico paese. Abbiamo utilizzato esclusivamente materiali naturali, il legno massiccio dei pavimenti, le vernici/oli naturali, le lenzuola in cotone biologico, i detersivi ecologici e biodegradabili. Le pareti sono rivestire internamente in argilla, fibra di lino e larice recuperato dal maso antico. L’argilla ha grandi proprietà di regolazione della temperatura e dell’umidità creando un microclima ideale per ogni stagione. Gli alloggi non sono dotati di televisione per donare ai nostri futuri ospiti un’atmosfera più rilassante possibile».

La storia che ha portato alla nascita di Maso le Mosne è quella di una scommessa, in particolare quella di Marianna che ha lasciato alle spalle il suo passato nel mondo della sanità. «Voglio sottolineare che non sono fuggita da quel mondo, anzi, ho però sentito il bisogno di far fruttare diversamente la mia esperienza nel campo del benessere e della salute – conclude –. Proprio il mio passato professionale mi ha portata alla consapevolezza di come sia urgente e oggi più che mai necessario ricercare e vivere uno stile di vita salutare. Come dire, prevenire è meglio che curare. Le nostre esperienze di vita, i viaggi nel mondo e la curiosità ci hanno portato alla continua ricerca di uno stile alimentare salutare, consapevoli che noi siamo ciò che mangiamo. Per questo proponiamo una cucina sana, bilanciata nei contenuti nutrizionali e prevalentemente biologica. Nei campi adiacenti al maso coltiviamo i nostri ortaggi, cereali, patate, mais che utilizziamo nei nostri piatti».