la storia

mercoledì 27 Marzo, 2024

Quattordici salite al Monte di Mezzocorona, Colombo percorrerà l’equivalente dell’Everest in 24 ore: «La mia sfida da amputato»

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L’obiettivo è diffondere speranza a tutte le persone senza un arto e far conoscere il tipo di intervento chirurgico a cui si è sottoposto l’atleta

Salire per 14 volte il Monte di Mezzocorona in meno di 24 ore. È l’impresa in cui è pronto a cimentarsi, sfidando il Guinnes dei primati, il cinquantenne Alessandro Colombo, atleta paralimpico milanese di nascita, ma da tempo residente in Alto Adige. L’obiettivo dichiarato è quello di diffondere un messaggio di speranza a tutte le persone che hanno subito amputazioni degli arti, ma anche far conoscere un tipo di intervento chirurgico poco noto a cui lui si è sottoposto. L’evento è stato presentato ieri nel corso di una conferenza stampa nella sede di Trentino marketing a cui erano presenti, oltre a Colombo, il chirurgo Alexander Gardetto che lo ha operato nella sua clinica di Bressanone, il dottor Sergio Roi che sta seguendo il suo percorso di preparazione alla sfida e diverse autorità, fra cui il presidente del Consiglio provinciale Claudio Soini, la consigliera Stefania Segnana, e il sindaco di Mezzocorona Mattia Hauser. A prendere parola è stato lo stesso Colombo, raccontando la sua storia: «Nel 1997 sono stato vittima di un incidente stradale in cui tutta la parte sotto il ginocchio della mia gamba sinistra è rimasta distrutta – racconta –. Questo non mi ha impedito di praticare sport ad altissimo livello fra ciclismo e triathlon per un ventennio, ma qualche anno fa si è reso necessario un intervento correttivo perché la mia gamba continuava a peggiorare, complice anche la tanta attività sportiva. Questo intervento, nonostante fosse perfettamente riuscito, ha avuto delle complicanze, mi è comparso un fortissimo dolore neuropatico. Sono scivolato in una fase depressiva perché questo dolore aveva una ricaduta anche sulla mia famiglia». Poi, il momento che lo stesso atleta individua come punto di svolta della sua storia: «Un giorno mi sono reso conto di quante volte dicevo “ahia” dalla mattina alla sera – prosegue Colombo –. Da lì ho deciso di voler cambiare la mia vita. Ho iniziato a fare delle ricerche che mi hanno portato a conoscere il dottor Gardetto: fin dalla prima visita, lui è stato l’unico chirurgo che ha saputo vedere che a quel piede era attaccata una persona. Mi sono affidato a lui per un altro intervento di amputazione, completato poi con il trapianto di un nervo sensibile che impedisce di sviluppare la sindrome dolorosa da arto fantasma». È il chirurgo a entrare nei dettagli dell’intervento effettuato: «Quando ho visto Alessandro la prima volta tre anni fa zoppicava tantissimo e aveva una faccia sofferente e sconfortata – spiega Gardetto –, oggi è un’altra persona. Abbiamo fatto con lui tantissime sedute prima di decidere di fare questo intervento di amputazione, attraverso il quale abbiamo ricostruito i due crociati che si erano rotti nell’incidente ed effettuato il trapianto del nervo sensibile». I miglioramenti per Colombo, dopo l’operazione eseguita nel 2022, sono stati visibili fin dai primi giorni: «La mia domanda a quel punto è stata perché sono venuto a conoscenza di questa possibilità, di questa sindrome dell’arto fantasma solo dopo vent’anni – riprende l’atleta –, perché ci sono un sacco di amputati che prendono farmaci antidolorifici dalla mattina alla sera quando è possibile risolvere il problema con un intervento. Ho quindi deciso di fare in prima persona qualcosa, far sapere che questa possibilità esiste e rappresenta una via d’uscita, e per dimostrarne l’efficacia ho voluto lanciarmi in questo Everesting, cioè una prova che consiste nel fare una salita tante volte fino a quando la somma del dislivello è uguale all’altezza dell’Everest (8848 metri, ndr). La preparazione è stata durissima e ha richiesto un anno e mezzo, ma sono davvero fiducioso». La località designata per l’impresa è quella del Monte di Mezzocorona, con il Comune rotaliano che da subito ha dimostrato grande disponibilità per ospitare l’evento. Alessandro, a partire dalle 11 di sabato 6 aprile, dovrà percorrere quindi in salita il sentiero fino alla stazione di arrivo della funivia e, sceso a valle con questa, ricominciarlo per ben 14 volte, il tutto entro 24 ore. Durante l’evento è prevista anche l’esecuzione di alcuni brani da parte di una fanfara di bersaglieri.