La reazione

venerdì 21 Giugno, 2024

Progetto torri Sequenza a Trento, la circoscrizione è perplessa

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Il documento predisposto dal presidente Geat sul progetto nell’area vicina all’ex Sloi punta a dare priorità alla salute pubblica e dei lavoratori

È arrivata anche sui banchi della Circoscrizione Centro storico la proposta di Piano Guida dell’area Sequenza, che in queste settimane viene esaminata approfonditamente nelle Commissioni ambiente e urbanistica del Consiglio comunale. Insiste infatti sulla Circoscrizione 12 il terreno, come noto al confine con l’area SIN ex Sloi, su cui si sta progettando di realizzare fino a 200 appartamenti, su un totale di sei palazzine ad uso alberghiero ed uffici, come noto alte fino a 78 metri. Ieri sera dirigenti e assessori hanno presentato appunto il piano al consiglio di Circoscrizione del centro storico.
La seduta, il documento
Nella prossima seduta convocata per giovedì prossimo verrà presentato ufficialmente il documento predisposto dal presidente Claudio Geat sul progetto, che condivide le perplessità emerse recentemente durante l’analisi in commissione: «Per citarne solo una, non vedo alcuna motivazione concreta per concedere l’aumento dell’indice, da 0,6 a 0,95». Ma il punto davvero dolente è quello ambientale: Geat richiama quanto dichiarato dal consigliere di maggioranza Stefano Bosetti, che, in dissenso rispetto alla propria Giunta, aveva manifestato forti perplessità ad esprimere un parere, anche dal punto di vista della responsabilità morale: «Lo stesso vale anche per me. Nell’area Sequenza, c’è un piezometro dal quale sono sempre risultati valori molto elevati, e da un certo punto in poi è diventato inutilizzabile: visti i dati che segnalava, mi sarei aspettato che ne installassero un altro a uno o due metri di distanza, non a 40 metri. Che, guarda caso, mi dà dei valori inferiori».
L’invito forte del presidente è dunque alla massima prudenza sulla salute pubblica e dei lavoratori, e poco sembra rassicurato dal fatto che, secondo i tecnici, il terreno si stia dilavando, scorrendo verso sud: «Sotto l’area Sloi, secondo quanto risulta dal progetto speciale Camin e Rampanelli, c’erano 180 tonnellate di piombo tetraetile, e per rendere tossico un metro cubo di terreno basta 0,001 milligrammi: allora la mia domanda è, quelle 180 tonnellate sono state tutte dilavate? Fate un sondaggio nell’area Sloi e vedete se c’è ancora piombo tetraetile: se si è dilavato, non dovrebbe esserci piombo a monte. Ma se c’è? Si è dilavato una parte? E quale, quella vicina o quella lontana? Evidentemente non abbiamo abbastanza informazioni».
«Si metta in sicurezza»
Geat ricorda la sentenza del Consiglio di Stato secondo cui c’è l’obbligo per il sindaco di emettere l’ordinanza per la messa in sicurezza dell’area: «Allora, intanto emettiamo l’ordinanza. A me non interessa a carico di chi sia, se degli inquinatori o degli ex proprietari. Facciamola, e solo quando l’abbiamo messa in sicurezza, cominciamo a ragionare».
Qualche perplessità poi anche sull’aspetto più prettamente urbanistico del Progetto Area Sequenza: «Quelle torri da 78 metri, ma questa è la mia opinione, sembrano fuori scala per la città di Trento. E non credo che qualcuno vada a comprare un appartamento di pregio con vista Sloi ancora da bonificare». La realizzazione degli edifici avrà conseguenze anche sulla viabilità; oltretutto, è prevista anche la realizzazione di un supermercato, con conseguenti problemi di accessibilità, anche alla luce della grande quantità di persone che vi insisteranno. «Il progetto presentato a suo tempo dai tre immobiliaristi che hanno comprato le aree Sloi Carbochimica – evidenzia Geat – prevedeva una viabilità aggiuntiva, proprio perché via Maccani e via Vittime delle Foibe sono strette; presumo che con un mega supermercato in via delle Foibe, il risultato sarà che si intaserà».