professioni sanitarie

venerdì 15 Settembre, 2023

Professioni sanitarie, 417 candidati al test d’ingresso: «Il nostro sogno è aiutare»

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Ieri in centinaia hanno affrontato l'esame di ammissione. Sei i percorsi formativi: dalla fisioterapia alla riabilitazione psichiatrica

Una forte emozione attraversava la sala di Trento Fiera ieri mattina, quando 417 candidati hanno sostenuto l’esame di ammissione ai percorsi di studio offerti dal Polo dell’Apss, in collaborazione con l’Università di Verona, nelle 6 professioni sanitarie di fisioterapista (180 posti), infermiere, assistente sanitario, igienista dentale, tecnico di riabilitazione psichiatrica e tecnico della prevenzione nell’ambiente e nei luoghi di lavoro (25 posti per corso). Il test, unitario e della durata di 100 minuti, era composto da 60 domande.
Prima dell’esame sono intervenuti l’assessore provinciale alla sanità Stefania Segnana e il direttore generale dell’azienda sanitaria Antonio Ferro, che hanno evidenziato l’importanza del percorso che gli studenti hanno deciso di intraprendere, sia dal punto di vista delle capacità tecniche che andranno ad apprendere, che a livello del ruolo sociale che ricopriranno.
Tanti i sogni che scaturiscono dalle storie individuali dei futuri operatori sanitari. Alcuni di essi, partono da esperienze familiari, come quella di Michela Calliari, 28 anni, dell’Alta Val di Non, che ha fatto il test per infermieristica: «Quest’anno è venuto a mancare mio papà Gabriele dopo una lunga degenza all’ospedale di Rovereto. Gli infermieri sono stati davvero eccezionali e questo mi ha dato quel “calcio nel sedere” di cui avevo bisogno per scegliere un percorso che mi permettesse di fare di più nella vita – racconta la ragazza – Mi è sempre piaciuto questo mestiere, ma quando ho finito la scuola ero giovane e con la testa “per aria”». E non è la sola ad avvicinarsi alle discipline sanitarie per un vissuto personale di un certo tipo: «Sono entrata in ambito sanitario in seguito a vicissitudini familiari. “Mastico” ospedali da un po’ e ho trovato nel contesto una motivazione per cambiare vita», racconta Tiziana Pancheri, 39 anni, che ha sostenuto l’esame di ammissione per il corso di assistente sanitaria. Pancheri sta attualmente terminando il corso da Oss e lavora come ausiliaria in una Rsa di Cles.
Il percorso infermieristico attira anche attraverso il mondo del volontariato. È il caso di Omaima Louafi, 21 anni, di Mantova: «Ho fatto volontariato in ospedale nel periodo prima della pandemia di Covid. Mi sono trovata molto bene e ho capito che mi piace aiutare le persone». Dall’esperienza in Croce Rossa nasce, invece, la passione di Francesco Vivaldelli: «Lavoravo nel soccorso in ambulanza. Mi sono diplomato nel 2021 all’Iti e poi ho iniziato ingegneria. Per questo test ho dovuto studiare molto chimica».
Ispirazione e passione non mancano nemmeno nell’ambito della fisioterapia. Filly Sannah è un ragazzo di 26 anni che vive a Verona. Ha frequentato la scuola per operatori sanitari e ha portato a termine un tirocinio in provincia di Salerno: «Ho potuto osservare come lavoravano i fisioterapisti e mi è piaciuto molto – racconta – mi appassiona la terapia riabilitativa, in particolare degli anziani. È bello vedere come le persone pian piano “ritornano in sé”». L’ambito offre molteplici sbocchi lavorativi che rispondono alle esigenze di pazienti altrettanto diversi. Federico Degasperi, per esempio, è interessato alla fisioterapia sportiva: «Sono stato molto nel mondo del calcio, dove ci sono tanti infortuni. Mi piacerebbe lavorare nel settore giovanile delle società sportive». Alla scelta del percorso di studi, concorrono per Degasperi anche riflessioni sul futuro della professione: «Si tratta di un mestiere che difficilmente verrà sostituito dall’intelligenza artificiale», spiega.
Fra gli sportivi ci sono anche quelli che partono con una disabilità: i paratleti. Lorenzo Grau, 21 anni, di Trento, sogna da diversi anni di diventare il loro fisioterapista: «Vorrei farmi assumere da una squadra per agevolare il costo al pubblico. Alle superiori, quando studiavo all’istituto socio-sanitario Don Milani di Rovereto, ho fatto un tirocinio presso una cooperativa sociale e ho preso a cuore quel mondo».
La salute, si sa, passa anche da un sorriso sano. Anna Runco, 22 anni, di Verona, che ha affrontato il test d’ammissione per il corso in igiene dentale racconta: «Da 3 anni lavoro come assistente alla poltrona. Gli esami di questo percorso mi permetterebbero in futuro di dedicarmi anche ad un altro settore che mi interessa molto, ovvero quello della medicina estetica».
La preparazione al test, come dicono tanti aspiranti operatori sanitari, è stata tutt’altro che semplice, anche perché fra loro c’è chi sta lavorando a tempo pieno. Le domande di chimica e fisica, si dice, sono state fra le più difficili.