Cronaca

giovedì 18 Aprile, 2024

In Alta Valsugana ristorante con 14 lavoratori in nero. La guardia di finanza lo scopre e arriva la maximulta

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I pagamenti avvenivano esclusivamente in contante e senza versamenti: sanzioni per 90 mila euro

Gravi irregolarità nell’assunzione di 14 lavoratori, 12 dei quali impiegati in nero e due irregolari, da parte di un ristorante – bar con sede nell’alta Valsugana, operante nel settore della ristorazione. È la scoperta a cui ha portato un’operazione dei finanzieri del gruppo di Trento
In particolare,  le fiamme gialle della Tenenza di Borgo Valsugana, intensificando le attività di polizia economico-finanziaria avviate ai fini del contrasto del sommerso da lavoro, hanno eseguito un controllo fiscale nei confronti di un soggetto economico, approfondendo, nello specifico, la disciplina in materia di legislazione sul lavoro.
Le investigazioni hanno evidenziato come il personale sia stato impiegato completamente in nero, stante l’assenza della prescritta comunicazione telematica al Sistema Informativo del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e, in generale, di alcuna preventiva comunicazione riguardante l’instaurazione dei rispettivi rapporti di lavoro, con la conseguente inosservanza, da parte del datore di lavoro, dei relativi adempimenti fiscali, previdenziali e assistenziali.
I militari hanno contestato le violazioni previste in materia giuslavoristica, con l’applicazione, in particolare,  della  maxi-sanzione per lavoro nero, per oltre 90 mila euro che dovrà essere pagata a scaglioni, in relazione alla durata del rapporto irregolare di lavoro e delle plurime violazioni scaturenti dall’uso improprio del contante per retribuire i lavoratori, in luogo di pagamenti tracciati. Inoltre, è stata proposta al competente  ufficio ispettivo del lavoro della Provincia di Trento l’adozione del provvedimento di sospensione dell’attività imprenditoriale.

L’operazione condotta dalle Fiamme Gialle si inquadra nell’alveo della costante azione del Corpo volta al contrasto del fenomeno del lavoro sommerso che sottrae risorse all’Erario, mina gli interessi e i diritti dei lavoratori e genera una sleale concorrenza ai danni delle imprese che operano nel rispetto della legalità.