Il report
domenica 12 Ottobre, 2025
La burocrazia costa 680 milioni all’anno: la giungla di norme si mangia il 3% del Pil provinciale
di Gabriele Stanga
La Cgia di Mestre ha calcolato la spesa per i rapporti con la pubblica amministrazione: Trentino al 21esimo posto

Ogni anno la burocrazia costa 680 milioni alle imprese trentine. Questo il dato stimato dall’ufficio studi della Cgia di Mestre sulla base dei dati diffusi da Istat e The European House Ambrosetti.
Secondo l’analisi della Cgia il Trentino è al 21esimo posto tra le 110 province italiane (107 quelle considerate) nella classifica del costo annuo che le imprese devono sostenere per la gestione dei rapporti con la pubblica amministrazione. Bolzano stavolta fa peggio di Trento, piazzandosi al 19esimo posto con 854 milioni di spesa annua. Cifre lontane dai 6,1 miliardi di Milano, che si aggiudica la maglia nera o dai 5,4 di Roma, seconda, ma anche dagli 80 milioni di Vibo Valentia e dai 55 di Isernia, ultime in classifica.
Bisogna però tenere conto anche del numero e della grandezza delle attività economiche: in linea generale i territori più penalizzati sono quelli con il maggior numero di attività economiche o con le imprese più grandi.
Le cifre sono state ricavate dalla Cgia partendo dall’impatto complessivo sulle imprese italiane, pari 57,2 miliardi di euro l’anno, aggiornato a quest’anno. Questa cifra è stata poi rapportata all’incidenza percentuale del Pil di ciascuna provincia sul totale italiano e così si è ottenuta una stima del danno economico che la cattiva burocrazia causa a ciascuna area.
Al netto della legislazione europea e di quella regionale, tra Dpcm, leggi, decreti, ordinanze ministeriali, delibere, determine, circolari, comunicati, nel 2024 l’Istituto Poligrafico e la Zecca dello Stato hanno pubblicato 305 Gazzette Ufficiali a cui vanno sommati 45 Supplementi ordinari e straordinari. Complessivamente questi 350 documenti sono costituiti da 35.140 pagine. Calcolando un tempo di 5 minuti a pagina per leggerle tutte attentamente ci vorrebbero 366 giorni lavorativi, più di un anno, sabati e domeniche incluse. E nel 2025 i numeri non sono diversi: nei primi 9 mesi sono state pubblicate 227 Gazzette Ufficiali e 31 Supplementi ordinari e straordinari, per un totale di 25.888 pagine, 189 facciate in più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
Ma quanta quota del Pil Trentino si mangia, quindi, il caos di norme e adempimenti burocaratici?
Se si calcola l’impatto che i 680 milioni di aggravio burocratico hanno sui 26 miliardi di prodotto interno lordo provinciale, si raggiunge una cifra vicina al 3% (il 2,62).