il ritratto

venerdì 12 Gennaio, 2024

Il boscaiolo che da giorni si mostrava agitato: chi era Igor Moser

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Il ritratto del 45enne che da un paio di mesi era tornato a vivere nel vecchio maso di famiglia. Gli amici: «Diceva di avere problemi»

Dopo aver ammazzato l’ex compagna, si è ucciso lì, nella casa che lo aveva visto crescere. Un maso ai piedi dell’antico borgo di Castello di Fiemme. Da un paio di mesi Igor Moser era tornato a vivere nella vecchia dimora di famiglia. Il giorno prima lo avevano visto al bar. «Era tranquillo, parlava con altri boscaioli. Non sappiamo cosa possa essere successo. Non era irascibile, era mite di carattere», dicono due vicini sulla stradina che porta al maso. Ai lati della via la neve ghiacciata, gelida come l’atmosfera che si respirava ieri sera in paese.
La casa era illuminata dall’interno dalle torce dei carabinieri. Fuori, i fari delle camionette dei vigili del fuoco proiettavano un fascio di luce su dei grossi tronchi di legna accatastati uno sopra all’altro.
Igor Moser, classe 1978, 46 anni ancora da compiere, era un boscaiolo. Nel 2009 aveva aperto un’impresa individuale. Tagliava e vendeva legna per conto proprio. A Castello di Fiemme, oltre al maso, aveva diverse proprietà agricole, terreni di famiglia. Il padre è morto da diversi anni. La madre anziana, Fiorella, vive in un altro maso fuori dal paese. Aveva due sorelle: una, Daniela, abita a Croviana; l’altra in centro storico a Castello, Morena, che ieri, provata, ha chiesto di «essere lasciata in pace».
Da ragazzo Igor era solito frequentare Valfloriana perché conosceva alcune persone del posto. E lì, da giovane, ha conosciuto la sua futura compagna Ester Palmieri.
Ma da qualche tempo, appunto, il quarantacinquenne era tornato ad abitare nel vecchio maso di famiglia. «Era qui da due, tre mesi per via della separazione — spiegano due vicini — Lui è nato e cresciuto qui, in questa casa. Era un lavoratore. Ieri (mercoledì, ndr) lo abbiamo visto che parlava con altri boscaioli e lo abbiamo salutato. Era tranquillo. Era anche una brava persona. Non sappiamo cosa possa essere successo». I due vicini, padre e figlia, sono molto turbati. «Siamo scossi, tutto il paese è scosso», sussurrano. Un altro vicino aveva frequentato le scuole medie con lui. «Eravamo coscritti, da ragazzi passavamo il tempo insieme, poi ci siamo persi di vista — racconta — Nelle ultime settimane abbiamo visto che era tornato nella casa di famiglia. Il fine settimana era qui al maso a tagliare la legna. Era una persona super tranquilla, che non aveva mai fatto casini nel paese».
Il sindaco di Castello-Molina di Fiemme, Marco Larger, appare disorientato, quasi travolto da quanto è successo. Soltanto due anni fa, a marzo 2022, proprio nel suo paese, un altro uomo, Mauro Moser, aveva ucciso la moglie, Viviana Micheluzzi, e poi si era suicidato. «Mi sembra un flagello. Per me è stato un fulmine a ciel sereno. Igor non lo conoscevo personalmente — dice il primo cittadino — Ho parlato con due persone che avevano parlato con lui negli ultimi giorni: non era trapelato nulla. Dispiace che si arrivi sempre tardi e dopo, e dispiace per i tre figli piccoli».

Un amico di Igor, però, lo aveva visto un po’ cambiato negli ultimi giorni. «Igor ultimamente era inquieto – racconta l’amico, che chiede di rimanere anonimo – anche mercoledì pomeriggio è stato visto fare avanti e indietro con l’auto, con il suo fuoristrada, affrontando tornanti per poi fermarsi. Era agitato, così come lo avevo visto anche pochi giorni fa, quando ci siamo incontrati. Non era il solito Igor. Mi aveva confessato che non andava più d’accordo con Ester, che si erano lasciati, che lui se n’era andato di casa. Avevo cercato di consolarlo dicendogli che poteva essere una cosa passeggera, ma lui sapeva che non era così. Dalla sua reazione ho capito che non c’era possibilità di ricucire con Ester. Ma ne era ancora innamorato, me lo ha confessato, le voleva ancora bene. Però di una cosa era contento: il sabato e domenica i suoi bimbi andavano da lui. Per loro aveva predisposto anche un lettone, per farli stare al meglio. Quanto successo è stato un fulmine a ciel sereno, non ce lo aspettavamo proprio, non da Igor». Lo stesso Igor Moser che, alcuni, a Valfloriana, descrivono come «irruento, pronto a prendere decisioni impulsive».