Trento

mercoledì 15 Ottobre, 2025

Fugatti annuncia il Cpr a Trento: «Chi delinque in Trentino deve sapere che sarà rimpatriato»

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Il presidente della Provincia: «Così più legalità»

È ufficiale: Trento avrà un centro per il rimpatrio e sorgerà a Piedicastello, nell’area della motorizzazione.

«Nelle prossime settimane contiamo di concludere l’accordo con il Ministero dell’Interno per la realizzazione di un Centro di Permanenza per i Rimpatri (Cpr) a Trento. È un passaggio importante per far capire che chi delinque in Trentino rischia concretamente di finire in un Cpr e di restarci per il tempo necessario».

Lo ha detto oggi pomeriggio il presidente della Provincia autonoma di Trento Maurizio Fugatti, intervenendo all’Assemblea generale di Confesercenti del Trentino, ospitata all’ITAS Forum di Trento e dedicata al tema «Innovazione tecnologica accessibile e valorizzazione del capitale umano».
Il presidente ha sottolineato che il progetto sarà condiviso con tutte le istituzioni competenti, ma rappresenta «un passo in più che la nostra Autonomia deve compiere con responsabilità. Non sono temi facili, ma credo che il Trentino debba dimostrare di saperli affrontare, come ha sempre fatto, con equilibrio e serietà».

Nei giorni scorsi, la notizia era stata anticipata dal T.

Nel corso dell’intervento Fugatti ha poi toccato anche le questioni legate alle politiche abitative e al lavoro giovanile, richiamando i progetti Rival e Riurb, che prevedono la realizzazione di oltre 1.200 alloggi per un investimento complessivo di circa 200 milioni di euro: «Abbiamo avviato interventi mirati anche nei 33 comuni che negli ultimi dieci anni hanno registrato il maggiore spopolamento. È un segnale importante: vogliamo che i nostri giovani e le nostre famiglie trovino nel Trentino un luogo dove poter vivere e lavorare».

Infine un passaggio anche sul tema dei redditi: «Ringrazio Confesercenti, le altre categorie economiche e i sindacati per l’accordo sottoscritto sul tema dei redditi in Trentino – ha detto Fugatti – se vogliamo trattenere i giovani, dobbiamo garantire loro opportunità e condizioni economiche adeguate. È naturale che molti vogliano fare esperienze altrove, ma non deve succedere perché qui mancano prospettive».

«Le piccole e medie imprese sono il vero pilastro della nostra economia, insieme ad artigianato, industria e agricoltura – ha sottolineato nel suo intervento l’assessore all’artigianato, commercio, turismo, foreste, caccia e pesca della Provincia Autonoma di Trento Roberto Failoni – dobbiamo lavorare insieme, senza divisioni, per trovare soluzioni comuni e concrete. In Trentino non ci sono più contributi a pioggia: oggi gli interventi sono mirati e qualificati, come il bando Qualità in Trentino, che ha raccolto oltre mille domande, e il sostegno alla capitalizzazione delle imprese, un’opportunità che vogliamo far conoscere sempre di più. Anche sul fronte della sicurezza – ha aggiunto Failoni – sono attivi bandi che offrono aiuti reali alle imprese in difficoltà. Ma la cosa più importante, e più difficile, resta saper ascoltare».

«Il terziario trentino ha rappresentato negli ultimi decenni una delle colonne portanti del nostro sviluppo economico, ma oggi deve affrontare una sfida decisiva: innovare per restare competitivo – ha ricordato dal palco il vicepresidente e assessore allo sviluppo economico Achille Spinelli – la transizione digitale e il ricambio generazionale sono due facce della stessa medaglia, due leve fondamentali per garantire futuro e continuità alle nostre imprese. La digitalizzazione non è più un’opzione, ma un fattore abilitante per migliorare efficienza e qualità, per attrarre nuovi clienti e per valorizzare il capitale umano. Come Provincia stiamo accompagnando questo percorso con strumenti concreti. dagli aiuti alla ricerca e sviluppo ai bandi per la digitalizzazione, dall’assunzione di manager specializzati all’attivazione di nuovi fondi per l’avvio d’impresa, ma serve anche un cambio culturale. Il passaggio generazionale, spesso percepito come un rischio, può invece diventare una straordinaria opportunità di rinnovamento se sapremo coinvolgere i giovani, le loro competenze digitali e la loro visione.
Invito le imprese a guardare con coraggio all’innovazione, a collaborare di più con il mondo della ricerca, con l’Università e con FBK, e a costruire insieme reti e piattaforme tecnologiche condivise. Solo così potremo far sì che il terziario trentino resti un motore vitale e competitivo della nostra economia anche nei prossimi decenni».