Il caso
mercoledì 28 Maggio, 2025
Chat omofobe e l’inno a Salò, il rettore Deflorian su Azione Universitaria: «Inaccettabile, si faccia chiarezza»
di Simone Casciano
Sdegno di Cgil e Arci: «Via dall’albo delle associazioni dell’ateneo»

Una presa di posizione netta, di condanna e di isolamento di quelle persone che si sono lasciate andare a commenti omofobi e di apologia fascista. È questo quello che il rettore Flavio Deflorian ora si aspetta dai membri di Azione Universitaria di Trento, all’indomani del caso delle chat interne diffuse.
«Contenuti inaccettabili»
«Quello che avete riportato, e che noto non è ancora stato smentito, sono delle chat dai contenuti inaccettabili e per l’Università da respingere irrevocabilmente», commenta Deflorian. Il rettore sottolinea che «sembra una questione di contrasti interni all’associazione» e spera che ora «Azione Universitaria voglia correggere e isolare posizioni che ci auguriamo siano singole e non dell’associazione stessa». Sul fatto che l’associazione possa aver violato il regolamento di ateneo Deflorian spiega che «l’Università alle associazioni chiede di avere un profilo apartitico e questo era quello che ci era stato comunicato. Ora, alla luce di quanto emerso, vorremmo che fossero chiariti i rapporti, perché cambiano l’eventuale profilo dell’associazione».
«Nessuna pregiudiziale – spiega il rettore – Ma serve trasparenza. Rimane il diritto di associarsi anche per finalità politiche. Ma se ci si accredita come associazione culturale il profilo deve essere apartitico». Deflorian conclude ricordando che «l’accreditamento ha valenza periodica. Ora certi discorsi sono prematuri, attendiamo una presa di posizione, ma tutto si può valutare. Sottolineo che noi abbiamo un codice etico che declina i valori a cui le associazioni si devono attenere. Mi attendo chiarimenti e presa di distanza».
«Fuori dall’ateneo»
Altre realtà fanno sentire intanto la loro voce. «L’università deve continuare ad essere luogo di libertà del pensiero, dove non possono trovare spazio però visioni xenofobe, omofobiche, antisemite, razziste o al limite dell’apologia del fascismo – dice Andrea Grosselli, segretario della Cgil del Trentino – Per questa ragione i contenuti delle chat di Azione universitaria non sono solo gravissime, ma profondamente offensive e inaccettabili. Affermazioni che vanno contro i nostri principi democratici, riportanti nello stesso regolamento di Ateneo. Ci siamo sempre espressi per la libertà di pensiero e anche perché ogni sensibilità possa essere espressa democraticamente all’interno anche dell’associazionismo studentesco, nel rispetto delle diverse appartenenze culturali. Quando però si passa oltre, come in questo caso, e viene meno il rispetto dei valori costituzionali e democratici, è giusto prendere posizione e pretendere il rispetto delle regole. Per questa ragione sollecitiamo il rettore a verificare i fatti accaduti e a ripristinare il rispetto del regolamento di ateneo, per la libertà di tutte e tutti».
«Apologia del fascismo, omofobia, razzismo: la pubblicazione delle chat del movimento giovanile Azione Universitaria scoperchia un pensiero politico inaccettabile per tutti coloro che si riconoscono nelle Istituzioni pubbliche. Derubricare tutto ciò a chat private o goliardiche è sbagliato – commenta Andrea La Malfa, presidente Arci del Trentino – Siamo profondamente dispiaciuti che queste parole vengano da ragazze e ragazzi così giovani, che evidentemente non sanno, non capiscono o non vogliono capire cosa sono stati davvero i campi di sterminio e il disastro materiale e morale in cui il regime fascista trascinò l’Italia».
«Quello che emerge da queste chat non sorprende. Come Udu Trento abbiamo dichiarato più e più volte che l’associazione universitaria legata a FdI, come il suo partito, non ha mai rinnegato le sue radici fasciste e, al contrario, le porta come un vanto – scrive in un post sui social Udu, il sindacato degli studenti universitari – inoltre, ora è sotto agli occhi di tutt3 la connessione tra Au, FdI e Gioventù Nazionale che hanno provato a nascondere e negare. Come può un associazione universitaria essere razzista, omofoba, antisemita e xenofoba? Come può tutelare tutt3 l3 student3 se è essa stessa a discriminare tra di loro?»