Il vertice

domenica 25 Dicembre, 2022

Centro Bruno, si cerca un’altra struttura

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Tavolo congiunto con Comune e Provincia. Il commissario: «Ipotesi sgombero accantonata». E intanto scatta la raccolta firme degli attivisti: 150 adesioni

Patrimonio del Trentino, la società proprietaria della struttura, aveva inviato una segnalazione alle autorità per chiedere lo sgombero del Centro sociale Bruno. E giovedì il tema è finito al centro della riunione del comitato provinciale di ordine e sicurezza pubblica al commissariato del governo. Risultato: è stato attivato un tavolo congiunto con Comune e Provincia per trovare una struttura alternativa.
«Al momento — spiega il commissario del governo di Trento Gianfranco Bernabei — la situazione è statica, nel senso che cercheremo di promuovere un percorso di soluzione, che sia indolore. Con la Provincia e con il Comune abbiamo deciso di avviare un tavolo per trovare una soluzione di reciproca soddisfazione». Si procede quindi allo sfratto? «No, cerchiamo di fare le cose con calma e cerchiamo di vedere una soluzione alternativa — risponde il commissario — Il Centro si è orientato su attività sociali e questo ruolo gli viene riconosciuto. Al momento l’ipotesi dello sgombero è stata accantonata, in attesa che di una soluzione alternativa».
Proprio in risposta alle voci circolate in queste settimane di uno sgombero, e ad alcuni attacchi provenienti dai banchi della maggioranza, è partita una raccolta firme in sostegno del Centro Sociale Bruno che ha già superato le 150 adesioni. In allegato alla raccolta gli attivisti precisano che «l’edificio che oggi ospita il Bruno era stato fino al 2013 uno spazio abbandonato e cadente: dato in comodato d’uso all’associazione Commons, è stato recuperato con il lavoro volontario dei soci. Da questo punto di vista era ed è dunque un esempio virtuoso di come si possa rigenerare il patrimonio urbano inutilizzato e a rischio di degrado per promuovere la partecipazione giovanile. Nel 2022 lo sgombero forzato si profila come una prova di forza priva di pratica utilità. Ci chiediamo se non ci sia un modo più costruttivo, più civile, più maturo, per ricomporre il conflitto». Interpellato sull’argomento il sindaco di Trento, Franco Ianeselli, precisa che: «Al momento la priorità è quella di trovare un posto a chi dorme per strada al freddo, non di certo sgomberare chi offre accoglienza in città». Il primo cittadino fa poi un passo ulteriore ragionando sulla destinazione futura di quell’area. «Nella zona ex Italcementi dovrà sorgere uno studentato — dice il sindaco —. Lì ci immaginiamo un quartiere giovane, che sappia dare risposta anche al bisogno di socialità dei nostri studenti universitari. Davvero non possiamo immaginare un futuro di cui faccia parte anche il Bruno? Secondo me si può fare, magari con un modello simile a quello berlinese. Se bisogna pensare a nuove destinazioni il comune c’è ma abbiamo bisogno che si siedano al tavolo tutti i partner istituzionali».