La visita

domenica 25 Dicembre, 2022

Carcere Trento: istituire Provveditorato per avere garanzie

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Lo chiedono i consiglieri provinciali Michele Dallapiccola, Paola Demagri e Paolo Zanella dopo la visita, effettuata la vigilia di Natale, nel penitenziario di Spini di Gardolo

Sovraffollamento, difficoltà a garantire visite ed esami esterni al carcere per l’ assistenza sanitaria, attività lavorative e percorsi di riabilitazione e reinserimento.

È quanto riferiscono i consiglieri provinciali Michele Dallapiccola, Paola Demagri e Paolo Zanella dopo la visita, effettuata la vigilia di Natale, nel penitenziario di Spini di Gardolo a Trento, dove sono stati accompagnati dall’avvocato Fabio Valcanover.

«Ad oggi nella struttura di Spini sono presenti 343 detenuti di cui 35 donne e 198 stranieri – spiega la consigliera -. Si tratta di quasi 110 persone in più rispetto a quelle previste dal protocollo firmato da Ministero e Pat. Questo ovviamente si traduce in una serie di gravi problematiche lesive della dignità e del benessere sia dei detenuti che del personale».
Oltre al noto problema del sovraffollamento e alla mancanza di agenti della Polizia penitenziaria, “rimane critica anche la mancanza di educatori, che, anzi, peggiora. Già quest’estate erano rimasti solo 3 educatori, invece che i 6 preventivati, ma oggi in servizio ne rimangono solo 2», denunciano i consiglieri.
Solo 162 detenuti (il 48%) possono inoltre usufruire del servizio di lavoro. Sono invece 70 i detenuti che soffrono di vari disagi psicologici, a cui si aggiungono problemi di tossicodipendenza. Il 90% dei detenuti si sottopone a cure ansiolitiche e psichiatriche, ma l’assistenza non è abbastanza.
«Non possiamo chiedere un aumento della Polizia Penitenziaria, non essendo questa facoltà della Provincia, ma possiamo far sentire la nostra voce nel chiedere maggiore assistenza sanitaria o l’istituzione del Provveditorato sul territorio provinciale, per dare più garanzie e possibilità di confronto e di interventi concreti», commentano i consiglieri.