Il dibattito

venerdì 30 Giugno, 2023

Campiglio mette il tetto agli skipass giornalieri. Gli albergatori e la Provincia promuovono la decisione

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L’idea del direttore Felicetti viene condivisa dagli albergatori e dall’assessore. Cardella (Asat): «Condivisibile la linea di Campiglio». Failoni: «Bisogna fare sistema e saper comunicare bene, ma non si dovrà mai respingere nessuno»

Qualità per tutti: turisti, residenti ed escursionisti. Per Davide Cardella, direttore dell’Associazione albergatori ed imprese turistiche della Provincia di Trento (Asat), si può riassumere così l’obiettivo di partenza, che definisce «condivisibile», alla base dell’idea di introdurre un tetto al numero di skipass in alta stagione. Si tratta di un provvedimento concreto annunciato dal direttore generale delle Funivie Bruno Felicetti per la ski area di Campiglio, Pinzolo e Folgarida-Marilleva (Il T, 29 giugno) che prevede l’introduzione di un tetto di 14mila skipass da applicare nel periodo di massima affluenza turistica, in particolare dal 30 dicembre al 2-3 gennaio. «Il calo della soddisfazione riguarda tutte le persone che vivono nel territorio — spiega Cardella — non solo quelle sulle piste». Il numero chiuso andrebbe declinato, sempre in linea con quanto esposto da Felicetti, in un modo che pone in primo piano il concetto di organizzazione: «C’è posto per tutti, basta prendersi per tempo». Gli albergatori non vedrebbero particolari problemi nell’introdurre una tale misura purché «l’ipotesi sia applicata solo ai giornalieri e non agli abbonamenti».
«In linea di massima» dice di trovarsi d’accordo con Bruno Felicetti anche l’assessore al Turismo Roberto Failoni: «La decisione del direttore generale della sky area di Campiglio, Pinzolo e Folgarida-Marilleva va in una direzione molto precisa, che riguarda solo le giornate più critiche. E su questo sono in linea di massima favorevole. A patto però — puntualizza Failoni — che il Trentino turistico sappia fare sistema anche sulla comunicazione. Sono convinto che sarà così, che quanto deciso sappia essere spiegato nel modo giusto». La preoccupazione dell’assessore è che il limite degli accessi venga percepito come un limite all’accoglienza: «Ecco — afferma — non deve passare assolutamente l’idea che qui si voglia escludere qualcuno, che in Trentino qualcuno possa sentirsi indesiderato». E Failoni fa pure un esempio: «Non dovrà mai succedere che una famiglia che raggiunge le nostre piste sia costretta a girare l’auto e andarsene. Questo non deve succedere». Un pericolo che l’assessore non crede possa concretizzarsi: «Non se si fa sistema nella comunicazione — ribadisce — che ora è ancora più efficace con i nuovi strumenti su cui può diffondersi, anche digitali».
L’idea è però corretta: «Deve passare il messaggio che tutto è finalizzato a dare il massimo affinché in Trentino possano svolgersi le vacanze ideali. Per questo c’è quindi un numero ideale di sciatori, per fare in modo che possano godere le giornate sulle piste, nei rifugi, nei bar e nei ristoranti nel massimo del comfort e della sicurezza». Per Failoni «questa è una grande scommessa»: «Ma anche una prova di maturità per un comparto come quello del turismo invernale troppo spesso criticato, che però dimostra stagione dopo stagione di voler alzare l’asticella. Vorrei infatti sottolineare quanto il Trentino, in questi anni, abbia saputo fare un grande salto di qualità nell’offerta turistica. Un salto che è stato possibile lavorando assieme, nella consapevolezza che la qualità è fondamentale: così gli ospiti arrivano, pagando anche un certo prezzo, e poi ritornano».