Mondo

mercoledì 15 Ottobre, 2025

Benko, arriva una condanna: due anni per il prestito «fasullo» alla madre

di

L'accusa era quella di aver sottratto 300 mila di euro con un espediente dalla somma che andava conteggiato nel fallimento

Due anni di carcere per aver «donato» circa 300mila euro alla madre durante la fase di insolvenza personale e dunque sottraendo il denaro alla massa fallimentare, assoluzione invece per i lavori di ristrutturazione di villa Hungerburg per cui Renè Benko aveva pagato 300mila euro di affitto anticipato.

Così il giudice Andreas Grabenweger della Corte d’assise di Innsbruck leggendo la sentenza a carico dell’ex immobiliarista tirolese accusato dalla procura economia e anti-corruzione di Vienna di bancarotta fraudolenta per il crack del gruppo Signa di cui era a capo. Benko, in custodia cautelare dal 23 gennaio scorso, rimane comunque in regime di detenzione ma il periodo trascorso in custodia gli sarà accreditato. Benko dovrà inoltre sostenere le spese del procedimento penale. Relativamente alla assoluzione per la questione della villa il tribunale ha chiarito che «l’immobile fosse inabitabile al momento del pagamento anticipato dell’affitto. Il signor Benko intendeva vivere lì. Chiunque abbia familiarità con i prezzi degli affitti a Innsbruck può immaginare queste somme». Per il secondo capo d’accusa, il tribunale ritiene «provato che Benko intendesse nascondere denaro ai suoi creditori, configurando così gli elementi di bancarotta fraudolenta. Anche se il signor Benko potrebbe essere stato interessato a garantire liquidità, dalle conversazioni in nostro possesso, è chiaro che il signor Benko era a conoscenza di ogni pagamento effettuato al suo entourage. E aveva in mente qualche considerazione».

Ora Benko e il proprio difensore avranno a disposizione tre giorni per presentare un eventuale appello. L’ex magnate e il suo avvocato non hanno rilasciato dichiarazioni al termine del processo. Benko è indagato anche in Germania, Liechtenstein e dalla Dda della procura di Trento nell’ambito della maxi inchiesta su presunti collegamenti tra politica e affari: 77 le persone nel registro degli indagati tra cui amministratori pubblici, politici, imprenditori e professionisti.

Si tratta solo del primo caso in cui è coinvolto Benko. Per il crack Signa sarà alla sbarra per un debito di dimensioni maggiori: 10 miliardi di euro.