Alto Garda

domenica 5 Ottobre, 2025

Autovelox di Pai, il comune perde ricorso: ora è rischio sequestro. Tra i multati anche automobilisti trentini

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Le sanzioni sono decine di migliaia: messa in dubbio dalle associazioni dei consumatori l'omologazione

Il Tribunale di Verona ha dato ragione ad Adiconsum Verona, l’associazione a tutela dei consumatori, nel contenzioso contro il Comune di Torri del Benaco riguardante il discusso autovelox installato a Pai.
La sentenza, firmata il 25 settembre dalla giudice Lara Ghermandi, segna un punto cruciale nella lunga battaglia legale avviata da centinaia di automobilisti multati dal 2022. Tra di loro anche molti residenti in Trentino, in particolare nella zona dell’Alto Garda, anche loro destinatari di diverse multe per eccesso di velocità

Attivo dal 14 agosto 2022, il rilevatore di velocità di Pai ha emesso in questi anni decine di migliaia di sanzioni a chi superava i 54 chilometri all’ora
La presenza del dispositivo aveva contribuito a ridurre le velocità in centro abitato, come confermato dalla polizia locale, ma aveva anche acceso un ampio contenzioso legale: secondo le associazioni dei consumatori, l’apparecchio sarebbe stato autorizzato ma non omologato, e quindi privo di validità giuridica per comminare multe.

Le sentenze a favore

Negli ultimi mesi si sono accumulate oltre cento pronunce del Giudice di pace di Verona favorevoli ai ricorrenti, molti dei quali assistiti da Adiconsum o Globoconsumatori.
Il Comune, tuttavia, aveva continuato a impugnare le decisioni sfavorevoli, cercando di far valere la propria tesi nei gradi successivi di giudizio.

Con la sentenza numero 6609 del 25 settembre, il Tribunale ha ora confermato la decisione di primo grado, sancendo l’illegittimità dell’autovelox di Pai per mancanza di omologazione.

«La decisione del Tribunale di Verona – spiega Iacopo Cera, presidente di Adiconsum Verona – fa giurisprudenza e conferma che l’autovelox non poteva essere utilizzato per sanzionare. L’assenza di omologazione è un vizio insanabile».
Cera, insieme all’avvocato Matteo Ostengo, che ha patrocinato la causa, sottolinea che il Comune «potrà ancora ricorrere in Cassazione, ma se la sentenza passerà in giudicato, la questione sarà definitivamente chiusa».

Adiconsum ha ancora una decina di procedimenti aperti sullo stesso tema. L’associazione non esclude, una volta consolidata la sentenza, di chiedere il sequestro o lo spegnimento dell’autovelox.
«L’autorizzazione e l’omologazione non sono la stessa cosa – ribadisce Cera – e la Cassazione lo ha confermato più volte. Senza omologazione, le sanzioni non possono essere ritenute valide».

Il Comune studia le contromosse

Dal municipio di Torri del Benaco, per ora, nessun commento ufficiale. L’amministrazione starebbe valutando se procedere con il ricorso in Cassazione, mentre le associazioni dei consumatori parlano di una vittoria simbolica destinata a incidere anche su altri casi simili in Italia.