sci ed economia

venerdì 5 Aprile, 2024

Aumentano gli sciatori sul Bondone, incassi aumentati del 10%. Rigotti (Trento Funivie): «Stagione positiva»

di

Effetto rincari su ricavi Il presidente: «La crisi climatica ci complica la vita»

Il maltempo ha castigato anche le piste del Monte Bondone, ma non è riuscito a rovinare una stagione ritenuta soddisfacente sotto diversi punti di vista. In primis, sono stati raggiunti e perfino superati i numeri dell’anno precedente, contrassegnato da cifre «record». Seppure siano ancora in definizione, spiccano alcuni dati della stagione appena conclusa: +4% di passaggi e primi ingressi e un circa +10% di incassi. Quest’ultimo dato verrà perfezionato quando si chiuderanno i conti, allineando i numeri raccolti con quelli dell’interscambio.
Il penultimo giorno «le piste erano molto belle — spiega il presidente di Trento Funivie, Fulvio Rigotti — L’ultimo giorno, invece, è stato funestato da un vento fortissimo e precipitazioni, per cui non abbiamo potuto aprire. S’è anche divelta qualche tettoia qua e là, alcune reti si sono abbattute, per cui abbiamo chiuso un giorno prima». Un tentativo di apertura per il Lunedì dell’Angelo è stato fatto, ma i gestori, dopo le criticità emerse durante un controllo, hanno preferito rimborsare chi aveva già acquistato un biglietto per quel giorno. «È stata una bella stagione — sottolinea Rigotti — C’è stato qualcuno che lunedì pomeriggio, quando è un po’ migliorato il tempo e calato il vento ci ha detto che potevamo aprire. Abbiamo preferito rimborsare le persone che avevano preso il biglietto, magari da tre giorni compreso il lunedì, piuttosto che far sciare le persone in condizioni pessime. Sembrava tutto bello bianco, ma camminando sulla neve si sentiva che era mezza acqua e mezza neve. Sciare sarebbe stato molto pericoloso, abbiamo accolto la richiesta del nostro responsabile della sicurezza piste che ci ha detto: “Non si apre, perché non ci sono condizioni di sicurezza”. La Bondonissima è saltata completamente, sotto l’acqua non sarebbe stata una grande festa, l’abbiamo quindi rimandata al prossimo anno». Il presidente parla della grande festa finale pensata per tutti i tipi di sciatori: neofiti, amatori e maestri, che quest’anno non è stata celebrata, ma è solo un arrivederci. Le sorprese del meteo, come anticipato, non hanno guastato la salita dei dati, anche se occorre analizzare la situazione oltre il valore positivo, perché passaggi e primi ingressi sono stati un po’ penalizzati dal maltempo che ha spesso fatto visita alla montagna nei fine settimana. «Da gennaio – ricorda il presidente – ci sono stati sei weekend completamente rovinati da pioggia, neve o nebbia. Tanti altri non sono stati proprio belli. Nei ventidue anni della società, questo e lo scorso anno però sono stati i migliori. Rispetto a due anni fa, abbiamo avuto il 17% in più di sciatori. Gli incassi ovviamente risentono anche dell’inflazione, dell’incremento dei costi».
Se contro il meteo variabile e le ondate di maltempo si può fare ben poco, quello che Rigotti sottolinea è che occorre fare dei ragionamenti lungimiranti sul cambiamento climatico e la gestione idrica, farsi trovare pronti. «Il cambiamento c’è stato – afferma Rigotti – C’è stato molto caldo quest’anno, non è che si possa dire che non ci sia il cambiamento climatico o che non si avverta. In questi anni lo abbiamo avvertito, speriamo che non sia questo il trend. Speriamo che le temperature non continuino a salire rapidamente come abbiamo registrato negli ultimi due anni».
Gli anni un po’ «strani» ci sono stati, li ricordano in molti. «L’incremento significativo ci ha complicato molto la vita — conclude il presidente — e anche la preparazione delle piste. Perché non abbiamo molta acqua, quindi non abbiamo la possibilità di preparare in pochi giorni tutte le piste del Bondone. La riserva d’acqua è molto limitata in rapporto alla superficie di piste che dobbiamo innevare. Mettiamoci anche quelle da fondo, che hanno sofferto della carenza d’acqua quest’anno».
E una ipotesi di azione che sposa il pensiero di Rigotti è quella di fare un passo in avanti e cambiare le abitudini di gestione dell’acqua.