venerdì 7 Aprile, 2023

Attacco mortale dell’orso a Caldes, il Presidente Fugatti firma l’ordinanza di abbattimento per 4 esemplari: «Prima viene la sicurezza delle comunità»

di

La Provincia chiede a Ispra la possibilità di rimuovere non solo il plantigrado responsabile dell'aggressione, ma anche di Mj5, Jj4 e M62 e vuole dimezzare il numero totale in provincia: «100 sono troppi dobbiamo tornare ai 50 previsti da Life Ursus»

La Provincia pronta a misure drastiche sulla gestione dei grandi carnivori all’indomani dell’aggressione mortale costata la vita ad Andrea Papi. 4 orsi da abbattere e il numero totale di esemplari da dimezzare, passando dagli attuali 100 ai 50 previsti inizialmente dal progetto Life Ursus. Queste le decisioni prese dal presidente della Provincia di Trento Maurizio Fugatti
«Prima di tutto rivolgiamo un pensiero alla famiglia di Andrea Papi, alla comunità di Caldes, e di tutta la Valle di Sole e della Val di Non, colpite da questa tragedia». Comincia così la conferenza stampa della Provincia relativa ai fatti tragici di Caldes dove l’aggressione di un orso, come confermato dall’autopsia, ha causato la morte di Andrea Papi, 26enne runner della zona che è stato attaccato mentre faceva una corsa nei boschi sopra al paese nella zona del Monte Peller. Ed è proprio sulla base dei referti autoptici che si muovono le decisioni prese dalla Giunta e che riguardano fino a 4 orsi. «Abbiamo firmato un provvedimento contingibile e urgente per la rimozione dell’orso pericoloso – ha detto Maurizio Fugatti – L’ordinanza firmata dal presidente ordina al corpo forestale di continuare il pattugliamento dell’area per garantire la sicurezza pubblica, di procedere all’identificazione dell’animale e di procedere al suo abbattimento. In attesa della conferma genetica del responsabile, gli esemplari che dovessero essere catturati rimarranno in cattività». Ma le decisioni della Giunta non si fermano qui: «Abbiamo preparato una seconda ordinanza – continua Fugatti – Chiediamo la possibilità di abbattere altri 3 orsi che si sono dimostrati problematici nel tempo». Si tratta di Mj5 (responsabile dell’attacco in Val di Rabbi del marzo scorso), Jj4 (che aveva aggredito due uomini proprio nella zona del Monte Peller) e M62, un altro esemplare definito problematico. «Abbiamo ricevuto un primo parere positivo da Ispra anche per la loro rimozione» ha detto Fugatti. Il presidente ha poi allargato il campo, mettendo in discussione la gestione generale del plantigrado in Trentino: «Nell’ordinanza facciamo presente che il numero di orsi sul territorio mette in crisi la sostenibilità del progetto Life Ursus – ha detto il presidente Maurizio Fugatti – Erano previsti circa 50 esemplari ora il censimento ci dice che siamo sul centinaio. Il progetto al momento è andato al di là di quanto pianificato e va riportato alle previsioni originarie, partendo da quei territori, come la val di Sole, dove il numero di animali va oltre quello che è possibile per la pacifica convivenza con l’uomo. Di questo ho avvisato il ministro competente, a cui oggi ho confermato che la morte di Andrea Papi è stata causata dall’attacco di un orso».
A riportare il dolore della valle è stato il presidente della comunità Lorenzo Cicolini: «Non possiamo permetterci un altro morto, tutti i comuni della Val di Sole suoneranno a lutto».
«Per troppo tempo gli organi con i quali eravamo chiamati a interloquire mettevano il benessere dell’orso davanti a quello delle comunità che devono convivere con l’animale – ha concluso Fugatti – Noi ora chiediamo che questo paradigma sia invertito».