economia

martedì 15 Luglio, 2025

L’ombra dei dazi sulle imprese trentine: ferie aumentate per il calo degli ordini

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Per la stagione invernale, il passo successivo sarebbe quello della cassa integrazione

La scure dei dazi si abbatte su uno scenario economico già di per sé non idilliaco, in cui molte aziende trentine si trovavano già ad affrontare una crisi degli ordinativi.
Tanto che spiegano, alcuni addetti del settore, alcune imprese si sono trovate ad aumentare i periodi di ferie estivi da 2 ad anche 3 e o 4 settimane. Il che significa più riposo per tutti? Non proprio perché qualora la carenza negli ordini permanesse anche durante l’anno, il passo successivo sarebbe quello della cassa integrazione. Molto dipende dal mercato, che può cambiare, in peggio o per il meglio nel giro di brevissimo tempo, anche visti i continui scossoni geopolitici.
Di certo i dazi al 30% non sono d’aiuto e se già si sa delle conseguenze dirette su agroalimentare, automotive e manifattura, un settore che potrebbe essere fortemente penalizzato dalle misure di Trump è quello del vetro, anche per riflesso dell’impatto dei dazi su vino e bevande trentine.
Azienda più rappresentativa del settore è la Vetri Speciali, che pure durante l’anno in corso e quello passato ha incontrato diverse difficoltà legate al calo degli ordinativi.
Da qualche settimana è ufficialmente partito il nuovo forno a Spini di Gardolo, di fianco a quello vecchio, mentre lo stabilimento di Cirè di Pergine è stato chiuso a settembre dell’anno scorso, non senza qualche polemica e qualche lotta sindacale per il trasferimento degli operai dal vecchio stabilimento a quello nuovo.
Le cose sembrano quindi andare meglio rispetto al recente passato (anche se vetri speciali ha sempre fatto registrare buoni numeri a bilancio), come racconta l’amministratore delegato Osvaldo Camarin: «Il forno è partito e sta andando da una ventina di gironi. La macchina è in rodaggio e sta procedendo bene, per ora sono attive solo due delle 4 linee , tra quindici giorni circa partiranno anche le altre. Gli operai di Pergine si stanno integrando con gli altri e non c’è niente di più, né di meno di quello che ci si aspettava».
Camarin, però, non nasconde qualche preoccupazione sul fronte statunitense: «Trump è un enigma ogni volta. I dazi al 30% penalizzano tutta Italia ed è ovvio che se fossero tali ci sarebbero conseguenze anche per il nostro settore -osserva – Prima li aveva annunciati per giugno, adesso parla del primo agosto, spero sia uno strumento di pressione politica e che ci siano trattative. Se i dazi sono quelli dichiarati non sono appropriati».

È preoccupato per la situazione anche il sindacalista della Filctem Cgil, Mario Cerutti, che segue tutte le aziende del settore.
«I dazi rischiano di gravare soprattutto su chi ha già avuto problemi e di mettere il carico da 90 su una situazione già di per sé non semplice – spiega – In molte aziende le classiche 2 settimane di ferie estive sono già diventate 3 o in alcuni casi addirittura 4, perché non hanno ordini. Il problema è che esaurite le ferie, poi resta soltanto la cassa integrazione». E Cerutti cita proprio Vetri Speciali: «L’azienda ci ha comunicato che da settembre potrebbe essere o in esubero o in carenza, dipende un po’ dal mercato. Se non arrivano ordini potrebbe esserci un eccesso di una cinquantina di persone, se invece gli ordini arrivassero potrebbero servire anche 80 persone in più. Certo è che il quadro congiunturale non è dei migliori e la preoccupazione c’è».