L'analisi
martedì 27 Agosto, 2024
Morti sulle strade, mai così tanti da quindici anni
di Davide Orsato
In Trentino 35 vittime nel corso del 2023: oltre la metà avvengono nel fine settimana. Tre i pedoni deceduti dopo un investimento

Si è appena chiuso un fine settimana tragico sulle strade trentine: con ben tre decessi, in altrettanti, diversi, incidenti stradali nel giro di 36 ore, dalla sera di sabato al pomeriggio di domenica. L’uscita di strada, con tanto di volo di 50 metri, che è risultata fatale sul passo del Brocon, per Eugenio Boschi, giovane (26 anni) di Villa Lagarina, nel tardo pomeriggio di sabato. Luigi Carlin, 71 anni, deceduto domenica, attorno all’ora di pranzo, mentre era a bordo della sua Harley: fatale lo scontro con un’auto sulla strada che costeggia la riva destra del lago di Caldonazzo, all’altezza di Valcanover. Poche ore dopo, in val di Non, lo schianto, contro un pilone che sorregge un cavalcavia, in cui ha perso la vita Germana Endrici, 84 anni, di Cles. Nelle strade trentine si continua a morire lo certifica anche il dato, ora con l’ufficialità dell’Ispat, l’istituto provinciale di statistica sugli incidente stradali relativi al 2023. Da gennaio a dicembre, sono stati 35 i decessi a seguito di sinistri sulle strade. Si tratta del dato peggiore dal 2007: in generale, a livello italiano, infatti, la mortalità stradale tende a calare da qualche decennio. È ben poco consolatorio, alla luce di questo dato, il calo generale degli incidenti: 1.289 (erano stati 1.346 nel 2023) e dei feriti, 1.759 conto 1.799 del 2022. Questi ultimi, però, risultano in aumento nel trend decennale. Le dinamiche più pericolose risultano quelle dell’impatto tra l’auto (oppure una moto) contro un ostacolo: in questo modo sono morte otto persone. C’è poi la fuoriuscita dalla sede stradale (mortale in sette casi) e quindi lo scontro frontale (cinque decessi), fronto laterale (quattro incidenti mortali), laterale (tre decessi). Tre persone sono morte a seguito di tamponamenti. Poi ci sono i pedoni, per definizione l’utente debole della strada. Tre sono stati, nel corso del 2023, gli investimenti con esito mortale.
In Trentino la stragrande maggioranza delle vittime si registrano sulle strade provinciale (21 su 35 nel caso del 2023) e comunali (11 decessi). Due i morti in autostrada. Calano, invece, gli accessi al pronto soccorso a casua di incidenti, e non di poco: sono 3.536, oltre ottocento in meno rispetto ai 4.339 del 2022. Diminuiscono, insomma, gli incidenti gravi, ma non quelli gravissimi.
Gran parte degli incidenti è concentrata nel periodo estivo e vale sia per la mortalità che, soprattutto, per il dato — ben più attendibile, dato il campione più ampio — per i feriti. Luglio (11,9%), giugno (11,1%) e agosto (10,9%) sono i mesi con la maggiore percentuale di incidenti gravi. Una correlazione ancora maggiore c’è con i giorni della settimana. Venti dei 35 incidenti mortali (quasi il 60%) sono avvenuti il sabato e la domenica. Per quanto riguarda gli incidenti con feriti, sabato è il giorno più delicato di tutto (16% dei sinistri), seguito dal venerdì e dalla domenica (15%). Rispetto al passato, però, è cambiato il rischio nelle fasce orarie. Prima si temevano le «stragi del sabato sera», causate spesso dall’abuso di alcol, ora gli incidenti gravi avvengono con frequenza molto maggiore nel pomeriggio, in particolare nella fascia tra le 16 e le 18. Anche quest’anno, sono stati molti i servizi straordinari di polizia e di carabinieri sulle strade del Trentino: continuano a preoccupare, in particolare, le moto.
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