sanità

giovedì 12 Ottobre, 2023

Tumori, in Trentino metà degli interventi è in ritardo: il report di Agenas

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Peggioramenti anche in area cardiovascolare: nel 2022 il 35% degli interventi chirurgici non ha rispettato i tempi

Per un intervento oncologico o al cuore i tempi sono sempre più lunghi in Trentino. Nel caso dell’area cardiovascolare un’operazione su tre supera i 30 giorni massimi. Mentre nel caso dei tumori un’operazione su due. A dirlo è l’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas), che nei giorni scorsi ha pubblicato i dati del 2022. «Per un tumore della pelle bisogna attendere fino a 6-8 mesi», spiega Mario Cristofolini, presidente della Lega italiana per la lotta ai tumori (Lilt) del Trentino.
Area cardiovascolare
Agenas — ente sottoposto alla vigilanza del ministero della Salute — ha analizzato gli interventi chirurgici della classe di priorità più grave (la A), in cui rientrano «i casi clinici che potenzialmente possono aggravarsi rapidamente al punto da diventare emergenti o, comunque, da recare grave pregiudizio alla prognosi». Tutti quei casi per cui l’attesa, in teoria, non dovrebbe superare i 30 giorni. È stata verificata, nello specifico, l’evoluzione dei tempi di attesa delle due aree di cura nel triennio 2019-2022 e nel biennio 2021-2022.
Complessivamente il Trentino ha visto un peggioramento. Per quanto riguarda l’area cardiovascolare, lo scorso anno il 35% degli interventi chirurgici non ha rispettato i tempi, contro il 29% nel 2019 e il 30% nel 2021. La media italiana è più bassa: nel 2022 si è attestata al 18%. Il dato risente anche delle migliori performance delle strutture private accreditate. Mentre in Trentino, in questa area, il privato è pari a zero.
Area oncologica
Per quanto riguarda l’area oncologica, nel 2022 in Trentino ben il 49% degli interventi ha sforato i 30 giorni, contro il 20% nel 2019 e il 45% nel 2021. Il trend è ovviamente condizionato dalla pandemia, che ha portato a posticipare (direttamente o indirettamente) le operazioni.
Entrando nel dettaglio, rispetto al 2021, il Trentino registra una variazione negativa su metà degli 8 tipi di tumore presi in esame: melanoma (-34,8%), tumore al polmone (-44,3%), alla mammella (-12,9%) e alla tiroide (-13,4%). Per gli interventi per il melanoma e il tumore al polmone il Trentino si piazza addirittura all’ultimo posto della classifica nazionale. Invece per le operazioni per il tumore al colon (+3,2%), al retto (+3,7%), alla prostata (+36,1%) e all’utero (+20,8%) il Trentino registra una variazione positiva e, nel caso degli ultimi due cancri, si piazza al primo posto.
Cristofolini: «Più prevenzione»
La situazione delle liste di attesa è nota alla Lilt, che riceve diverse segnalazioni sui ritardi. «Bisogna trovare una soluzione — dice Cristofolini — Ma prima di tutto bisogna fare più prevenzione: un terzo delle malattie cardiovascolari e dei tumori possono essere evitati grazie a una sana nutrizione. Dovremmo aumentare i finanziamenti per un’azione più incisiva per la riduzione del fumo, dell’alcol, per promuovere l’attività sportiva e una sana alimentazione».
Devigili (Campobase)
Ieri, il tema della sanità è stato anche al centro di una conferenza stampa di Giorgio Devigili, già responsabile del centro ospedaliero di Mezzolombardo, ora candidato nella lista di Campobase: «Una delle prime cose da fare è elaborare un piano quinquennale, che metta al centro le esigenze dei cittadini e una revisione complessiva del sistema sanitario provinciale».