l'iniziativa
martedì 3 Ottobre, 2023
di Francesco Terreri
Da ora a dicembre in 634 negozi, supermercati e farmacie del Trentino si possono trovare gli sconti previsti dal patto anti-inflazione lanciato dal governo, a cui hanno aderito 32 associazioni di imprese del commercio di tutta Italia. Prezzi fissi, promozioni, iniziative sui prodotti a marchio del distributore, carrelli a prezzo scontato o unico si possono trovare in 295 supermercati Coop, Sait e Famiglie cooperative, in 124 negozi e supermercati a marchio Conad, compresi quelli delle Famiglie coop aderenti a Dao, in 35 IperPoli, IperOrvea e supermercati Poli, Orvea e Amort, in 9 Eurospar e Interspar del gruppo Aspiag-Despar, negli 8 negozi Naturasì presenti in provincia, in altre catene come Penny Market e Dpiù-Maxi, in quattro piccoli negozi indipendenti aderenti a Confcommercio e inoltre in 147 farmacie, di cui 126 private aderenti a Federfarma e 21 comunali.
Secondo Assoutenti, considerata la spesa annua delle famiglie per il carrello della spesa, ossia beni alimentari e prodotti per la cura della casa e della persona, un eventuale abbattimento dei prezzi del 10% nei tre mesi di applicazione del paniere anti-inflazione determinerebbe un risparmio medio di 211,2 euro a trimestre per una famiglia con due figli, di cui 192 euro per la spesa alimentare. Per l’associazione dei consumatori, però, «esistono ancora troppe incognite sull’accordo, che lascia totale libertà di manovra a distribuzione e commercianti, mentre l’industria non ha preso alcun impegno preciso limitandosi ad una generica moral suasion sulle aziende associate».
È importante rilanciare i consumi alimentari in una situazione in cui, a causa dell’aumento dei prezzi, le famiglie hanno tagliato di quasi il 5% le quantità di cibo e bevande acquistate nel 2023, afferma dal canto suo Coldiretti. «La situazione di difficoltà – sottolinea il presidente di Coldiretti Trentino Alto Adige Gianluca Barbacovi – è resa evidente dal fatto che volano gli acquisti di cibo low cost, con i discount alimentari che fanno segnare un balzo di quasi il 10% nei primi sette mesi nelle vendite in valore, il più elevato tra gli scaffali del dettaglio. Un risultato che evidenzia la difficoltà in cui si trovano le famiglie italiane che, spinte dai rincari, orientano le proprie spese su canali a basso prezzo rinunciando anche alla qualità. Le famiglie tagliano gli acquisti e vanno a caccia dei prezzi più bassi. Ma con la diminuzione delle quantità acquistate a causa del caro prezzi si cerca anche di fare più attenzione agli sprechi, razionalizzando i consumi a partire dalla gestione degli avanzi».
Il paniere anti-inflazione, sottolinea Coldiretti Trentino Alto Adige, deve garantire il rispetto della normativa vigente in materia di contrasto alle pratiche commerciali sleali e in particolare quella relativa al divieto di vendita sottocosto e assicurare che non si producano distorsioni nella ripartizione del valore e di una equa remunerazione, a pregiudizio soprattutto delle fasi contrattualmente più deboli, posizionate a monte della filiera agroalimentare. Occorre infatti evitare, sostiene ancora l’organizzazione dei contadini, che il peso dell’iniziativa si scarichi sugli anelli più deboli della catena, salvaguardando i bilanci dei produttori agricoli e degli operatori della trasformazione, industrie e cooperative, che sono stati i più colpiti dall’incremento dei costi di produzione, tutelando il tessuto produttivo e l’occupazione.