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sabato 17 Febbraio, 2024

Trentino Music Arena, estate incerta: al momento nessun evento programmato

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Niente date, né artisti confermati. Mancano fatture di Edg eventi relative al 2023 e il Cda del Santa Chiara non ha ancora approvato il saldo definitivo di 800mila euro

Né una data, né un nome. Attorno all’estate della Trentino Music Arena tutto tace. Dal Centro servizi culturali Santa Chiara fanno sapere che incarichi diretti per programmare gli eventi non ne sono arrivati. «Non ho nulla da dire» commenta il presidente Fugatti a cui fa capo l’organizzazione attraverso la competenza sui grandi eventi. Ed effettivamente non c’è proprio nulla da dire. Mentre i grandi festival di tutta Italia, dal Mi-Ami di Milano allo Sherwood di Padova, sono già in calendario, con tanto di programma ed elenco degli artisti che si esibiranno giorno per giorno e si possono già acquistare le prevendite, sull’arena del capoluogo che ospitò Vasco Rossi tutto tace.
Tempi stretti
L’estate può sembrare lontana, ma in realtà a livello di programmazione artistica è dietro l’angolo. Basti pensare che tutti gli artisti che si sono esibiti recentemente a Sanremo hanno già lanciato i loro tour estivi riempiendo i loro calendari a tal punto che pensare di aggiungere ulteriori tappe nel bel mezzo dell’estate rischia di essere problematico. Senza contare che non si sa chi sarà chiamato a gestire gli eventi. Più si fa tardi e più diventa probabile che i grandi nomi dell’organizzazione di eventi a livello nazionale preferiscano chiamarsi fuori da quello che diventerebbe più un onere che un onore. Lo scenario di affidarsi nuovamente ad un agenzia locale, come fu per Edg un anno fa, facendo passare i fondi dal Centro Santa Chiara diventa quindi più probabile. Un altro anno gestito «in emergenza» senza quella programmazione pluriennale necessaria per far crescere qualunque evento musicale o culturale.
La complicata partita del 2023
E sarebbe uno scenario preoccupante, se la forma fosse ancora una volta quella di un affidamento diretto senza bando o gara che permettesse a più realtà di partecipare. Lo dimostrano anche gli strascichi lasciati dalla gestione della scorsa estate. Un anno fa per coprire gli eventi estivi, andati dal Trentino Love Fest di luglio fino all’esibizione di Mr Rain a fine settembre la provincia stanziò in totale 1 milione e 50mila euro. Problematica fu soprattutto la natura del contratto da 800mila euro sottoscritto dalla vicepresidente del Santa Chiara Sandra Matuella con Edg prima ancora che i fondi fossero nella disponibilità dell’ente e senza che il Cda ne fosse a conoscenza. A ottobre il Cda aveva ratificato il contratto con un voto di 3 a 2. Contro si erano espressi i consiglieri nominati dai Comuni di Trento e Rovereto Sara Zanatta e Maurizio Cau, ravvisando forti problematicità, a favore si erano espressi Sandra Matuella stessa e il recente membro nominato dalla giunta Massimo Chini. A «salvare» Matuella fu il voto favorevole dell’ultimo minuto dell’altro membro di maggioranza del Cda, Daniele Lazzeri. Il Cda però aveva posto una condizione al saldo degli 800mila euro: la rendicontazione puntuale e precisa di tutte le spese sostenute da Edg per l’organizzazione degli eventi. Vista l’inusuale mole di risorse destinate in affidamento diretto, si voleva verificare che ogni somma saldata fosse giustificata da spese rendicontate precisamente. La notizia è che, 4 mesi dopo, la partita non è ancora chiusa. La rendicontazione da parte di Edg è stata approvata solo poco alla volta, con il collegio dei revisori dei conti e il cda che hanno dovuto chiedere continui aggiornamenti, precisazioni e la produzione di documentazione e fatture che attestassero in maniera solare le spese sostenute da Edg. Nel tempo sono state effettuate delle tranche di pagamenti importanti sulle spese che sono state certificate, ma ancora nella riunione del cda di giovedì scorso non si è arrivati a una chiusura definitiva. Ballerebbe una cifra vicina ai 50mila euro per cui non ci sono carte precise che attestano la spesa effettuata. Di fronte a queste incertezze, e visto il parere dei revisori dei conti, il cda ha deciso di non chiudere la partita e quindi di non saldare le somme ancora trattenute.
Un ente dimezzato
In questo contesto rimane incerta anche la situazione della guida del Centro Santa Chiara. Sandra Matuella rimane vicepresidente facente funzioni, ruolo che ricopre da quando a luglio scorso si dimise il presidente Sergio Divina, ma non è mai stata nominata nella pienezza del ruolo. Non solo, da ottobre scorso il collegio dei revisori dei conti è a corto di una persona. Dopo le dimissioni di Lucia Corradini, la giunta non è mai intervenuta per colmare il vuoto, lasciando a soli due revisori il compito di supervisionare i conti. Rimane da capire se e quando la Provincia vorrà rettificare questa situazione di precaria straordinarietà.