Economia
venerdì 17 Gennaio, 2025
Trentino, mercato del lavoro: occupati in crescita del 2%
di Benedetta Centin
Disoccupazione ai minimi 2,3% e tasso di attività sopra la media nazionale

Anche nel terzo trimestre 2024 il mercato del lavoro in Trentino ha registrato una dinamica complessivamente positiva: gli occupati aumentano del 2,1% su base annua, il tasso di disoccupazione scende al 2,3%, mentre il tasso di attività si mantiene nettamente sopra la media nazionale. Questa è la fotografia scattata dall’Istituto di Statistica della provincia di Trento – Ispat sulla base della rilevazione Istat sulle forze di lavoro. I dati, pubblicati ieri, evidenziano un territorio in salute dal punto di vista occupazionale, grazie alla crescita nei settori strategici come costruzioni (+4,5%), commercio, alberghi e ristoranti (+7,5%) e industria (+13%). Tuttavia, rimangono sfide aperte su alcuni fronti, come il rallentamento nel settore agricolo (-27,1%) e la necessità di una maggiore inclusività nel mercato del lavoro.
Territorio competitivo
«I dati confermano complessivamente la solidità del mercato del lavoro in Trentino e la capacità del nostro territorio di mantenersi competitivo a livello nazionale, con tassi di occupazione e disoccupazione tra i migliori in Italia. Un risultato che è frutto anche delle politiche attive messe in campo per sostenere le imprese e creare nuove opportunità di lavoro, in particolare nei settori strategici come l’industria e il turismo. Tuttavia, non possiamo ignorare le difficoltà emerse in alcuni comparti, come l’agricoltura, e la necessità di colmare il divario di genere nell’accesso al mercato del lavoro. Continueremo a lavorare con determinazione per promuovere un’occupazione sempre più inclusiva e sostenibile, capace di rispondere alle sfide di oggi e di domani» commenta l’assessore provinciale allo sviluppo economico, lavoro e università Achille Spinelli.
Il quadro dai dati
Nel terzo trimestre 2024 le forze di lavoro in Trentino superano le 263mila unità, con un incremento dell’1,5% rispetto allo stesso periodo del 2023. Questo risultato è trainato dalla componente maschile, che cresce del 3,4%, mentre la componente femminile registra una lieve flessione (-0,8%). Gli occupati, che raggiungono le 257mila unità, mostrano un aumento generalizzato nei settori più dinamici dell’economia provinciale.
Il tasso di occupazione tra i 15 e i 64 anni si attesta al 72,9% (79,9% per gli uomini e 65,7% per le donne), con un incremento di 1,1 punti percentuali su base annua, nettamente superiore alla media nazionale del 62,6%. Anche il tasso di disoccupazione al 2,3% registra un miglioramento, calando di 0,6 punti percentuali rispetto all’anno precedente, mantenendosi significativamente al di sotto della media italiana del 5,6%.
Le persone in cerca di occupazione raggiungono le 6mila unità, in flessione su base annua del 18,4%, coinvolgendo esclusivamente la componente femminile (-41,4%); in aumento quella maschile (+19,7%).
Settori trainanti e sfide
L’analisi settoriale mette in evidenza una crescita robusta nei comparti delle costruzioni (+4,5% e +862 unità su base annua), del commercio, alberghi e ristoranti (+7,5%, +3.746 unità) e dell’industria in senso stretto (+13%, +5.731 unità), dopo la flessione rilevata nel trimestre precedente.
Comparti che compensano l’importante contrazione registrata in agricoltura (-27,1%) e nelle altre attività dei servizi (-1,8%).
Altro aspetto che merita attenzione, pur in un quadro complessivamente positivo e al netto della flessione del comparto agricolo, quello dell’esistente divario di genere all’interno del mercato del lavoro. L’aumento degli occupati interessa infatti prevalentemente gli uomini (+3% contro lo 0,9% delle donne), analogamente gli inattivi maschi sono pari al 18,2% (il valore più basso rilevato dal primo trimestre 2018), mentre le femmine si posizionano al 32,7%. Tuttavia il calo della disoccupazione nel trimestre risulta più favorevole per le donne: il tasso di disoccupazione femminile cala infatti di 1,6 punti percentuali contro una crescita di 0,3 punti percentuali per la componente maschile.
B.C.
Economia
Puzzone di Moena, stop alla lavorazione con latte crudo: via libera del Ministero alla sperimentazione per un anno
di Gabriele Stanga
Per la produzione di questo formaggio verrà utilizzato il latte «termizzato», ossia riscaldato per un brevissimo periodo di tempo, fino ad una temperatura massima di 64 gradi