Indagini
mercoledì 4 Ottobre, 2023
di Redazione
Le indagini sulla tragedia consumatasi nella serata di ieri, martedì 3 ottobre, a Mestre, nel veneziano, sono ancora in corso. Alla guida del pullman che è precipitato dal cavalcavia c’era Alberto Rizzotto, quarant’anni e originario della provincia di Treviso. L’ipotesi sulle cause che hanno portato al tragico incidente nel quale sono morte ventuno persone e 15 sono rimaste ferite, ci sarebbe un malore. A confermarlo nella mattinata di mercoledì è stato anche il presidente del Veneto, Luca Zaia. Rizzotto era alla guida di un autobus della compagnia Martini, noleggiato dalla società La Linea e che aveva incarico di portare gli ospiti di alcune strutture ricettive della provincia, in città, a Venezia. Le persone che lo conoscevano parlano di una persona capace alla guida, preparata.
Secondo le prime testimonianze trapelate in queste ore, pare che il bus non stesse viaggiando a velocità elevata e che abbia toccato il sottile guard rail un paio di volte, prima di precipitare dal cavalcavia sulla ferrovia. Pare non ci siano nemmeno segni di frenata sull’asfalto. A far luce su quegli ultimi drammatici istanti saranno ora gli inquirenti intervenuti ieri sera, sul luogo della tragedia.
Ventuno le vittime dichiarate. Tra queste ci sono anche turisti stranieri in vacanza che rientravano al camping Hu di Marghera, undici sono stati identificati alle prime ore di mercoledì e, secondo quanto ha fatto sapere il prefetto di Venezia, Michele Di Bari, sono: «quattro ucraini, un tedesco, un francese, un croato, due spagnoli e due austriaci». I feriti sarebbero invece quindici, alcuni ricoverati in gravi condizioni in terapia intensiva.
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