Alto Adige

mercoledì 9 Luglio, 2025

Tornello sul sentiero con vista Dolomiti. La Provincia di Bolzano lo fa rimuovere, ma il Cai interviene: «Occorre tutelarsi contro gli influencer tamarri»

di

Per accedere al sentiero che porta a un punto panoramico sulle Odle chiesti 5 euro. Il presidente dell'associazione alpinistca Carlo Alberto Zanella: «A chi cura i sentieri non resta nulla»

«Era una protesta». E il Cai dell’Alto Adige, per bocca del suo presidente, Carlo Albero Zanella, «assolve» l’agricoltore della val Gardena che lo scorso sabato ha posizionato un tornello, in tutto e per tutto funzionante, con tanto sistema di pagamento per permettere l’accesso a uno dei sentieri più battuti della zona, quello che si affaccia sul gruppo delle Odle,  una delle viste più iconiche delle Dolomiti.

 

Spunta l’accesso a pagamento

 

Andiamo per ordine: nello scorso fine settimana, lungo il mitico sentiero del Seceda è apparso un tornello collegato a un macchinario, con una chiara richiesta di denaro, un pedaggio di 5 euro. La foto ha fatto rapidamente il giro del web, e ha generato, per così dire, il dibattito.

 

La Provincia interviene

 

Con un interrogativo: è legale? La risposta è no, benché effettivamente il sentiero attraversi una proprietà privata. Così, il tempo di riaprire gli uffici pubblici ed è arrivato lo stop della provincia di Boilzano: l’iniziativa è incompatibile con la legge che tutela le aree protette, in questo caso il parco del Puez Odle. Così il tornello è stato fatto rimuovere.

 

La difesa del Cai

Ma nelle scorse ore è arrivata la difesa, nei confronti dell’agricoltore, da parte dell’associazione che – in Alto Adige assieme all’Avs – i sentieri li cura: il Cai. «Si tratta di uno dei sentieri più fotografati delle Dolomiti – spiega il presidente Zanella – ed è ormai invaso da tamarri, influencer, youtuber e instagrammer. È il risultato di una forma di turismo incentivata, purtroppo, anche dalla politica. Il turismo “mordi-clicca-fuggi” sta mettendo a dura prova l’equilibrio di queste zone. Sul Seceda la situazione è diventata insostenibile. Si arriva con le e-bike per uno scatto con le Odle e si riparte, ma intanto i danni restano. E mentre il turista paga 48 euro per la funivia e spende una trentina di euro in malga. Al contadino, che poi deve pulire e mantenere il sentiero, non resta nulla. Serve un cambio di mentalità e, soprattutto, educazione. Così non si può andare avanti».