Bambini
venerdì 27 Gennaio, 2023
di Stefania Santoni
«Sei d’accordo?» è il gioco in scatola scritto e ideato da Stefania Andreoli (psicologa e psicoterapeuta, autrice di numerosi libri e considerata tra le più importanti psicoterapeute dell’adolescenza italiane) per Erickson. Un gioco per ragazzi e ragazze, ma anche per adulti e adulte. Un gioco da utilizzare nelle scuole, ma anche in famiglia. Un gioco che non è soltanto un gioco, ma uno strumento formativo per allenare la pratica dell’immedesimazione e quindi della narrazione indossando i panni dell’Altro. «Sei d’accordo?» intende facilitare la diffusione di una cultura dell’affettività e dell’empatia. Che cos’è l’educazione affettiva? Innanzitutto si tratta di una tra le prime esperienze inconsapevoli che noi facciamo da che veniamo al mondo e che si raffina per tutta la vita. «L’educazione affettiva contribuisce all’opportunità di acquisire consapevolezza e capacità di riconoscere quello che si sente, di nominarlo, saperlo vivere attraversandolo e mettendolo in comunicazione con gli altri. L’educazione all’affettività è l’educazione alla capacità di riconoscere i propri affetti e le proprie emozioni che sono il nostro patrimonio interiore che danno colore e tonalità al nostro teatro che ci si muove nella pancia e che poi di fatto è la quota di unicità che ci permette di incontrare gli altri. È sapere che cosa stiamo mettendo in movimento quando abbiamo a che fare con noi e con l’energia trasformativa dell’incontro», spiega Andreoli. L’educazione all’affettività permette quindi di creare la possibilità di diventare persone adulte e cittadini e cittadine che stanno bene. E quando si sta bene, generalmente ci si comporta di conseguenza. «L’empatia invece è la capacità di riconoscere i bisogni dell’altro: immedesimarsi nei panni dell’altro, comprendere che il diverso da sé non è sbagliato, ma semplicemente differente. Si tratta dunque di una competenza cognitiva, prima ancora che emotiva. È un tratto dell’intelligenza, ovvero della capacità di comprendere cosa serva a qualcuno in una data situazione», prosegue Andreoli. L’obiettivo educativo di «Sei d’accordo?» è di favorire la riflessione sulle più comuni situazioni di vita quotidiana che coinvolgono gli adolescenti. Per farlo si richiede ai giocatori di cambiare punto di vista e di adottare talvolta quello di un altro ragazzo o ragazza, talvolta anche quello di un adulto. L’abilità dei partecipanti consisterà nel saper porre le giuste domande per indovinare l’opinione del personaggio di cui il giocatore si fa portavoce, intuendo pensieri non sempre espressi o smascherando preconcetti. Il giocatore di turno (narratore) prepara il caso, pescando una «carta situazione» e una «carta personaggio». Legge ad alta voce agli altri giocatori la «carta situazione» e le caratteristiche del proprio personaggio. II narratore deve quindi interpretare la situazione ponendosi dal punto di vista del personaggio che ha pescato, decidendo su una scala da 1 a 5 la sua posizione di maggiore o minore accordo rispetto a quella. Compito degli altri giocatori è indovinare questa opinione: una volta che il narratore ha posto nell’apposito spazio sul tabellone, a faccia in giù, il suo gettone di voto, ognuno può fare una domanda, per poi votare a sua volta con il proprio gettone. Vincerà chi, indovinando e guadagnando punti, giungerà per primo al termine delle caselle.
«Il gioco va un po’ a sfidare certe convenzioni e convinzioni. La sfida è al pensiero laterale: è la possibilità di andare al di là dell’apparenza, di grattare rispetto alla patina in superficie e di andare oltre. Ogni situazione e personaggio rappresentano la variabilità delle situazioni quotidiane con cui ci si trova a pensare», conclude Andreoli.
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