commercio
sabato 3 Maggio, 2025
Rovereto, corsa ai contributi per ristrutturare i negozi: esauriti i 200 mila euro messi a disposizione dal Comune
di Redazione
L’assessore Michele Dorigotti: «Una misura molto apprezzata. Sono già a bilancio anche quest’anno»

Il totale messo a disposizione dall’amministrazione comunale se n’è andato come neve al sole. Anzi, qualche richiesta non è stata accontentata perché il numero degli aspiranti è stato eccedente le possibilità. L’anno scorso s’era temuto che il contributo per i “piccoli” lavori degli esercizi commerciali cittadini non potesse essere rinnovato: le elezioni avevano tirato un po’ per le lunghe i tempi, ma, seppur in ritardo, la nuova amministrazione era riuscita a inserire 200 mila euro a bilancio. Era stato chiesto qualcosa in più, visti anche gli esiti positivi degli anni precedenti, ma alla fine anche la conferma dell’ammontare era sembrato soddisfacente. Si arrivò a votarlo a fine novembre: un po’ tardi per rispettare tutte le scadenze, tanto che in questi giorni la giunta ha dato qualche mese in più (fino a ottobre) per rendicontare i lavori effettuati da ciascun beneficiario. È accaduto, infatti, che molti non hanno ancora chiuso i lavori un po’ per il ritardo delle determina e un po’ per la difficoltà di trovare i professionisti disponibili in tempi così veloci.
«In molti ci hanno segnalato questo problema – conferma l’assessore al commercio Michele Dorigotti, quindi abbiamo deciso di prorogare la rendicontazione. La disponibilità di questo aiuto economico è stata molto apprezzata anche quest’anno e sarà riconfermata, tanto che i 200 mila euro sono già stati messi a bilancio. Dovremo però fare un ragionamento, perché questo contributo non può restare così com’è. Già in questa edizione abbiamo cambiato un po’ i parametri di riferimento e ridotta la maglia per individuare i beneficiari. Il tetto massimo è stato di 10 mila euro ed alcune voci sono state eliminate. Nonostante questo le domande sono state ben più della disponibilità, segno che l’aiuto è apprezzato e utilizzato».
La formula era stata messa in campo in epoca Covid, quando l’aiuto ai negozianti era stato pensato come un investimento piuttosto che come una regalìa. Con quei soldi si poteva sistemare il negozio, rendere più accattivante la vetrina, migliorare l’aspetto esterno, ammodernare impianti e interni. Tendenzialmente piccoli lavori, ma capaci di dare un volto nuovo alle vetrine e diventare così più appetibili. Poi la formula è rimasta, con qualche aggiustamento perché ora il Covid non c’entra più nulla e quindi poco “giustificabile”. «La stessa cifra c’è a bilancio anche quest’anno – conferma l’assessore – ma dovremo valutare come definire meglio i paletti perché non si trasformi in un sussidio puro e semplice, ma sia un concreto aiuto alle categorie economiche che hanno una vetrina sulla strada pubblica».
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