Il riconoscimento

mercoledì 6 Dicembre, 2023

Premio giornalistico «Giovani e futuro», menzione speciale a Sara Alouani per l’attenzione verso i migranti

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Premiata l'inchiesta «I figli dei migranti affollano le scuole professionali». Il premio giornalistico «Giovani e futuro» è stato promosso dall’Agenzia per la coesione sociale della Provincia autonoma di Trento in collaborazione con il settimanale Famiglia Cristiana

C’è anche una giornalista del T Quotidiano fra le firme selezionate dalla giuria del Premio Giornalistico «Giovani e Futuro» che ha deciso una menzione speciale per l’articolo di Sara Alouani, dal titolo «I figli dei migranti affollano le scuole professionali».

«L’articolo -scrive la giuria – analizza in modo approfondito e documentato il fenomeno che riguarda le scelte scolastiche post-obbligo dei giovani stranieri o figli di immigrati, orientate per lo più verso le professionali. Il servizio, di due pagine, presenta le diverse sfaccettature del fenomeno, con l’apporto di esperti, docenti, responsabili scolastici, e compone un quadro articolato e completo, tratteggiato in modo chiaro ed equilibrato. Con lo sguardo verso un futuro multiculturale di arricchimento reciproco».

Il premio giornalistico «Giovani e futuro» è stato promosso dall’Agenzia per la coesione sociale della Provincia autonoma di Trento in collaborazione con il settimanale Famiglia Cristiana. Destinatari del bando erano giornalisti fino ai 35 anni d’età. Oggi sono stati premiati i tre migliori servizi giornalistici che hanno raccontato questa dimensione con reportage su tv/radio, stampa cartacea e giornali online. Per ognuna delle 3 sezioni previste dal bando è stato dato un riconoscimento di 1.500 euro, sponsorizzato dal Lions Club Trento Host. Tre premiati oggi, mercoledì 6 dicembre, con servizi che abbracciano l’universo giovani tra speranze, traguardi e fragilità. Il premio “carta stampata” è andato al articolo su una scuola di Bergamo che combatte la dispersione; la sezione tv/radio a “Ragazzi invisibili”, reportage nelle strade notturne di Milano tra ragazzi fragili, e la sezione online al podcast “Non è una gita”.

PRIMA SEZIONE: Sezione rivolta ad opere pubblicate su carta stampata, quotidiani e periodici. Vince Luca Bonzanni con l’articolo “Al Pesenti la fantasia in cattedra, così si combatte la dispersione”, che ha detto “collaboro con l’Eco di Bergamo e Avvenire e sono felice di aver dato luce ad uno spaccato della nostra comunità, un istituto che combatte contro l’abbandono scolastico”.

SECONDA SEZIONE: Sezione rivolta ad opere trasmesse o diffuse via radio e frequenze televisive. Vince Ludovica Passeri con il reportage “Ragazzi invisibili, giovani che vivono in strada”. “Senza telecamera, con il cellulare – ha detto la Passeri – ho voluto accendere una luce sui giovani invisibili, unico aggettivo trovato, al di là della retorica. È iniziato un viaggio, di notte, per raccontare le loro storie. Il reportage è stato trasmesso su Skytv24”.

TERZA SEZIONE: Sezione rivolta ad opere trasmesse o diffuse da testate giornalistiche on-line o da agenzia di stampa. Vince Lorenzo Tempestini con il podcast “Non è una gita”. “Il progetto è nato per caso – ha detto Tempestini – contattato dall’associazione ex deportati di Prato. Ho testimoniato il viaggio di studenti di medie e superiori verso i luoghi della memoria post pandemia. Un viaggio emozionante e i giovani hanno tanto da insegnare”.

Sono state anche assegnate due menzioni speciali a Sara Alouani con l’articolo “I figli dei migranti affollano le scuole professionali” e a Chiara Adinolfi con l’articolo “Scuola e università: un sistema ipercompetitivo (da smantellare) che schiaccia e annienta”, che ha detto “Ho voluto narrare questo spaccato di vita che dà visibilità solo alle eccellenze e alla performance, colpendo gli studenti più fragili. Tre suicidi di universitari in questi anni e ho voluto, quindi, accendere una luce sul disagio psicologico”. Sara Alouani ha detto: «È stato il mio secondo pezzo per il giornale T. Un tema a me caro quello delle seconde generazioni dei migranti e le difficoltà che vivono nell’età scolare. Io sono stata una dei giovani alle medie che ha subito questo trattamento, cioè l’orientamento dei docenti verso le scuole professionali, a prescindere dal merito e l’ho voluto raccontare.” I testi sono stati letti da due membri di giuria Diego Andreatta, direttore settimanale Vita Trentina, e da Alessia Negriolli, giornalista pubblica della Provincia.

«Dentro le nostre attività vi è uno spazio dedicato ai service d’opinione perché pensiamo che fare opinione è importante tanto quanto i bisogni primari – ha detto Marco Giovannini, pass president del Lions Club Trento Host -. L’attività dei giornalisti può fare tanto bene ma può anche trasformarsi in un seminatore di zizzania sociale. Tutto ciò che può aiutare, come questo premio, a trasmettere sistemi valoriali ed etici, viene accolto dai Lions con piacere».  Gianfranco Benincasa, presidente dell’Ordine dei Giornalisti ha espresso il suo convincimento a patrocinare il premio perché «è importante guardare verso i giovani, che spesso nel mondo del giornalismo sono precari, sottopagati, sfruttati, ed è una battaglia che cerchiamo di fare come Ordine e sindacato. Questo premio aveva come target gli under 35 ma scarseggiano i giovani nel mondo del giornalismo. Spero che questa iniziativa possa proseguire nel prossimo Festival della famiglia».