La tragedia di Caldes

giovedì 13 Aprile, 2023

Morte di Andrea Papi, l’ira di Fugatti contro Ispra e giudici: «Sapevamo che Jj4 fosse pericolosa, ma avevamo le mani legate»

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Il governatore riepiloga l'iter giudiziario dopo le ordinanze di cattura e abbattimento. E sulle polemiche: «Chiacchiere da salotto, parla chi vive in zone Ztl. Offro 70 orsi a chi contesta la cattura»

Nel giorno del funerale di Andrea Papi, il giovane di 26 anni aggredito e ucciso dall’orsa Jj4 a Caldes, il governatore aveva scelto il profilo misurato della presenza silenziosa. Era lì, nella chiesa parrocchiale del paese in val di Sole. Lì mentre i familiari chiedevano scuse, mea culpa, e indicavano responsabilità politiche e istituzionali. Ora, però, il presidente della Provincia Maurizio Fugatti parla. Eccome. Tra le mani tiene l’ordinanza firmata il 24 giugno del 2020 in cui dispose, per la prima volta, cattura e abbattimento di Jj4, il plantigrado che già a quel tempo si riteneva pericoloso per la sicurezza pubblica. Un atto impugnato e censurato da Tar prima, Consiglio di Stato poi, e nuovamente dal Tar. Uno stop che oggi Fugatti fatica ad accettare, inanellando fatti e documenti. Ossia tutto ciò che la Provincia ha fatto nel tempo. Ma oltre alle pronunce dei giudici amministrativi che hanno disarmato le intenzioni di Piazza Dante, Fugatti all’indomani delle celebrazioni in memoria di Andrea Papi contesta – citando le parole originali – i rapporti dell’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra). L’ultimo risale allo scorso 21 ottobre. Cinque mesi e mezzo fa, facendo seguito alla richiesta di rimozione di Jj4, Ispra ha ritenuto l’orsa non pericolosa. Quanto alle polemiche ingaggiate dentro e ai lati dei salotti televisivi, Fugatti difende l’operato della forestale: «Sono chiacchiere proferite da chi vive nelle zone Ztl delle città». E a chi chiede si fermi l’iter di cattura e abbattimento dell’orsa che ha aggredito Papi: «Prendetela voi, offro 70 orsi a chi fa polemiche».

L’iter giudiziario
Il volto è scuro, le cose da dire tante. Maurizio Fugatti nella conferenza stampa convocata nel Palazzo della Provincia si presenta accanto all’assessora con delega alle foreste, Giulia Zanotelli, e con i dirigenti che in queste ore stanno seguendo la cattura di Jj4. Non solo: c’è anche il dirigente generale dell’avvocatura della Provincia di Trento, Giacomo Bernardi. Sì, perché il tema è anche legale. A una settimana di distanza dalla morte di Andrea Papi, l’identificazione dell’orsa che ha aggredito il runner genera un lungo elenco di recriminazioni ripercorrendo l’iter giudiziario degli ultimi tre anni. «Il pensiero, prima di ogni cosa, va ovviamente al dolore che ieri s’è rappresentato in val di Sole: voglio esprimere tutta la mia vicinanza alla famiglia per questo tragico momento che stanno passando» esordisce Fugatti, ringraziando poi i sindaci che hanno mostrato «compattezza e serietà, dimostrando l’unità del Trentino nella tragedia».

«Conversazioni da Ztl»
Poi però i lemmi cambiano repentinamente. «Voglio ringraziare tutti coloro che stanno lavorando in queste ore e hanno lavorato sul campo nelle settimane, nei mesi e negli anni scorsi: mi riferisco agli uomini e alle donne del corpo forestale. Tutti noi stiamo assistendo a conversazioni da salotto, chiacchiere da Ztl cittadine pronunciate nei talk show – spiega – parlano persone che mai sono uscite dalle città e non conoscono le problematiche del nostro territorio, mettendo in discussione la competenza, la serietà e la professionalità di chi sta lavorando».

Jj4: ordinanze e sentenze
Ciò detto, il governatore prima annuncia il via libera di Ispra all’abbattimento dell’orso Mj5, poi riepiloga la biografia di Jj4. «Vogliamo spiegare cosa è accaduto – dice – Il 24 giugno del 2020 ho sottoscritto una ordinanza in cui ho stabilito identificazione e rimozione di un orso pericoloso per l’incolumità della salute pubblica. Ma da lì partì un iter travagliato, per usare un termine soft, con gli organi della giustizia amministrativa che non ci hanno permesso di dare seguito a tale ordinanza: se l’avessimo fatto avremmo infranto la legge». Il riferimento è rivolto al ricorso immediato presentato da Enpa e Oipa accolto nel luglio dello stesso anno dal Tar di Trento, a cui fece seguito nel dicembre 2020 la pronuncia del Consiglio di Stato che, accogliendo il ricorso della Lega antivivisezionista lombarda (Leal), stabilì che l’orsa Jj4, a quel tempo madre di tre cuccioli, dovesse restare libera. «Noi non potevamo quindi intervenire – sintetizza Fugatti – ma, sia chiaro, per noi non è finita lì e le segnalazioni a Ispra sono proseguite, manifestando la pericolosità del soggetto fino a pochi mesi fa». Il governatore va dritto al punto: «Avevamo le mani legate, pensate con quale sentimento di rabbia prendiamo atto di quanto accaduto».

Il ricorso del ministro Costa
Ma non è solo contro giudici e Ispra che la giunta oggi punta il dito. L’assessora Giulia Zanotelli menziona l’ex ministro all’ambiente Sergio Costa: «Anche lui fece ricorso nel 2022 – dice – Le segnalazioni, del presidente, dei dirigenti e della forestale sono state continue e quell’esemplare poteva essere già stato rimosso se ci fosse stata data la possibilità negli scorsi anni».

I rapporti di Ispra
Ma sono le parole di Ispra, in particolare, che Fugatti menziona citando date e report. «Nel luglio del 2021, noi chiediamo a Ispra una rivalutazione della situazione dopo le diverse pronunce, chiedendo la captivazione». La Provincia chiede formalmente un ripensamento della decisione dell’Istituto, quindi la possibilità di catturare l’orsa. Il 4 novembre arriva la risposta: Ispra non ritiene Jj4 pericolosa, dunque non sussiste la fattispecie prevista dal Protocollo Pacobace che consente l’intervento urgente della Provincia, quindi l’abbattimento. Ma non finisce qui: nell’agosto del 2022, quest’estate, una seconda richiesta. Lo scorso ottobre la terza sollecitazione. Ed è qui che Fugatti cita testualmente il provvedimento dell’Ispra: «Questo istituto non ritiene motivata la richiesta di rimozione».

Le nuove ordinanze
E ora? Le ricerche della forestale proseguono serrate. Ora che le analisi genetiche hanno rivelato l’identità dell’orsa che ha aggredito Andrea Papi, Maurizio Fugatti firmerà una nuova ordinanza per specificare l’orsa da catturare e abbattere. Ora sono operative due squadre di 5-6 persone concentrate nell’area in cui solitamente si muove Jj4.