Scuola

giovedì 22 Maggio, 2025

Meno classi per il Prati dove la Provincia manda gli ispettori. Le opposizioni: «Attacco al liceo classico»

di

Interrogazioni da parte dei consiglieri de Bertolini e Degasperi. Intanto parte il liceo del Made in Italy, con solo sei alunni

Il liceo Prati approda in consiglio provinciale con due interrogazioni in due giorni. Alla base due argomenti diversi, la riduzione delle classi, sia al primo ann in assoluto (la quarta ginnasio) e al terzo (prima liceo) e l’invio di ispettori da parte della provincia.

 

La prima è stata presentata dal consigliere del Partito democratico, Andrea de Bertolini. «Il liceo classico “Giovanni Prati” di Trento – sostiene Bertolini – rappresenta un presidio storico e culturale per il Trentino: il più antico liceo del territorio, con un patrimonio di riconoscimenti consolidati a livello nazionale, da sempre espressione di un’offerta didattica di condiviso valore. Nonostante ciò l’Amministrazione provinciale ha deciso di procedere per l’anno scolastico 2025/26 alla riduzione del numero delle classi prime (quarte ginnasio), ridotte da quattro a tre, e delle classi terze (prime liceo) ridotte da cinque a quattro».

 

Per il consigliere provinciale del Pd si tratterebbe di una decisione, quella di ridimensionare il numero delle classi, che «non solo rischia di compromettere gravemente la qualità dell’offerta formativa, ma appare in palese contrasto con i principi di buon senso, equità e rispetto delle regole». Per de Bertolini non si tratta di una «questione tecnica o organizzativa»  ma di una vera e propria «è una scelta politica».

 

Ma il caso sollevato dal consigliere dem non è l’unico che riguarda lo storico liceo trentino. Una seconda interrogazione è arrivata a distanza di poche ore: a firmarla il consigliere di Onda, Filippo Degasperi.  «Prosegue l’inspiegabile accanimento del Dipartimento Istruzione contro il Liceo Prati – afferma Degasperi – a braccetto con il taglio dei percorsi che mette in crisi una programmazione avviata dopo un lungo lavoro di elaborazione arriva una ispezione ordinata dalla dirigente generale Anna Mussino».

 

Il consigliere suppone che sotto la lente di ingrandimento ci sia il metodo Prati: «Per i cultori della statistica e dei metodi di valutazione quantitativi, tra i quali non si annovera lo scrivente — precisa— il Liceo Prati svetta a livello regionale quanto a risultati accademici dei propri studenti. A dircelo è anche l’ultima edizione della ricerca sviluppata annualmente dalla Fondazione Agnelli. Ma anziché i complimenti per i risultati ottenuti al Liceo Prati arriva l’ispezione». Ispezione motivata da «criticità rispetto alla gestione, al clima organizzativo e al benessere degli studenti e di tutte le componenti della scuola».

 

L’esponente di Onda sospetta la logica dei due pesi e due misure: «Consideriamo che in Trentino sono stati ampiamente denunciati enti formativi convenzionati con la Provincia e da questa integralmente finanziati con esborsi plurimilionari in cui si susseguono casi di cronaca: sedie che volano dai piani, studenti che appiccano incendi, risse divenute virali sui social, oltre alla fuga sistematica di insegnanti, nonché richieste tanto documentate quanto inutili alla Provincia di aiuto da parte di docenti vittime di azioni denigratorie e vessatorie da parte della cosiddetta “dirigente”. Eppure — osserva Degasperi — nulla si è mosso, con un Dipartimento sempre connivente anche rispetto alle modalità di selezione e di inquadramento del malcapitato personale».

 

E continua: «Arriva invece l’ispezione al Liceo Prati. Farebbe quasi ridere se non ci fossero di mezzo la credibilità dell’istituzione da un lato e la strumentalizzazione delle funzioni della Provincia che in questo caso sembrano platealmente curvate su altri fini, quali il proposito di asservire al modello di “scuola non scuola”, per usare la denominazione ufficiale di una delle tante iniziative che affollano il policromo palco trentino, una scuola che invece si ostina ad essere scuola». E chiede conto alla giunta del «dettaglio delle singole segnalazioni pervenute al Dipartimento rispetto alle criticità».

 

Ad oggi non sono note le motivazioni dell’ispezione.

 

Sempre sul fronte scuola, la notizia dell’avvio del Made in Italy dal prossimo anno scolastico, nonostante il percorso tanto voluto da Fratelli d’Italia non abbia trovato gradimento in termini di iscritti in Trentino, partiranno comunque dei corsi. Anzi, un corso interno a una classe già formata per il numero esiguo di adesioni: solo sei. Notizia che Degasperi commenta così: «Si tagliano le classi al Prati e si avvia un corso per soli sei studenti. incredibile».