Bambini

giovedì 24 Novembre, 2022

Maso Rainguthof è un paradiso per i bambini e le bambine

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Ci sono cervi, cerbiatti, caprette, pony, pavoni, cavalli, pecore nane, maiali, asini, oche, anatre, e anche il gufo

Cervi, cerbiatti, caprette, pony, pavoni, cavalli, pecore nane, maiali selvatici, asini, oche, anatre e molto altro, compresi gli scoiattoli e le voliere con il gufo delle nevi, completamente bianco, più tante altre specie dell’avifauna locale. Tutto a portata di mano, che ci puoi camminare attraverso. Tutto a un palmo di naso, nella fattoria didattica di maso Rainguthof: un paradiso di ruralità e semplicità per i più piccoli. L’ingresso è libero. Da parte dei proprietari è richiesta solo un’offerta, a piacere.
Siamo sulla strada delle Palade, frazione di Caprile/Tesimo, poco dopo la cosiddetta Nonsberg, la valle di Non di lingua tedesca. La fattoria si trova in Sudtirolo, a sedici chilometri da Lana, tra Merano e Bolzano. Ma può essere raggiunta anche dall’Alta Anaunia, salendo fino a passo Palade per scollinare verso Plazzoles. Per chi vi si reca da questa parte, giungendo quindi dal Trentino, la struttura si incontra a circa quattro chilometri dal passo, in discesa, subito dopo il primo tornante. Prendete come punto di riferimento proprio il tornante. Non si può sbagliare, perché passo Palade – tra i pochissimi passi alpini con questa caratteristica – presenta solo due tornanti. Dal lato sudtirolese, quello che digrada verso Lana, non ce ne sono altri per tutti i suoi venti chilometri di lunghezza. Caso davvero raro in arco alpino, reso ancor più singolare dal fatto che, sul versante noneso, quello che sale dal paese di Fondo, non ci sono neanche quelli: zero tornati da Fondo fino al valico.
La fattoria di maso Rainguthof nasce pochi anni fa, nel 2014, nell’ambito di un progetto per la valorizzazione del terreno di un vecchio maso tirolese, posto in posizione straordinariamente panoramica con vista sulla valle dell’Adige, sul Latemar e su un’infilata di cime che incorniciano in orografica sinistra l’asta di fondovalle, tra Merano e Bolzano. Il nucleo primigenio del maso è rimasto invariato. Lo si capisce subito perché porta sulla pelle i segni di un tempo andato, quando i contadini di montagna vivevano di lunghe fatiche secondo il ritmo delle stagioni, basando la loro economia sul raccolto, sull’allevamento e sull’alpeggio. Le giornate trascorrevano lente, eppure c’era sempre qualcosa da fare: lo sfalcio, la fienagione, le tappe pascolive della monticazione, le attività casearie, la cura del bosco. I prati e pascoli, come quelli che si trovano attorno a Maso Rainguthof, sono ciò che rimane di una civiltà contadina che ha svolto e svolge ancora, da tanti i secoli, il ruolo chiave di custode della montagna, di contro allo spopolamento alpino. Del vecchio maso, si possono ancora apprezzare le forme basilari, che contraddistinguono questo tipo di costruzioni. Espressione di un paesaggio costruito, i masi sono edifici con una tipica struttura in muratura e legno, che si presta per un doppio utilizzo: sono infatti destinati sia all’attività agricola dei contadini sia all’uso abitativo.
Attorno al maso, l’intera area è stata valorizzata per i bambini e le famiglie con la costruzione di recinti per gli animali e luoghi di ricreazione. È piuttosto grande. Molti animali “passeggiano” liberi, tra lo stupore dei ragazzi. All’ingresso dell’area, dotata di un ampio parcheggio, è possibile acquistare il cibo per gli animali, piuttosto confidenti, abituati a mangiare dalle mani dei bambini. Nei pressi del maso si trova anche una struttura di legno con terrazza e tavola calda. Completano l’area una serie di tavoli qua e là, dove fermarsi per una pausa o per un pranzo al sacco.
Maso Rainguthof è aperto tutto l’anno. Ma non è mai uguale a se stesso perché segue il ritmo della natura, dalla fioritura primaverile ai colori dell’autunno, e la stagionalità delle abitudini animali, dalla natività al cambio della mute.