Turismo

mercoledì 16 Novembre, 2022

Marmolada: revocata la zona rossa. Via libera allo sci, ma con una «nuova area di attenzione»

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20 settimane dopo il tragico crollo costato la vita a 11 escursionisti il sindaco di Canazei e la Provincia riaprono la Regina delle Dolomiti. Rimangono chiusi i rifugi in quota, modificati i sentieri ed è stata creata un'area sotto stretto monitoraggio

Si apre una nuova fase per la Marmolada, la montagna era interdetta dalla scorso 3 luglio quando il distacco di un seracco di ghiaccio nei pressi di Punta Rocca strappò la vita a 11 escursionisti. Il sindaco di Canazei Giovanni Bernard ha firmato una nuova ordinanza che consente l’accesso alla Regina delle Dolomiti. «La decisione – spiega il comunicato stampa diramato dalla Provincia di Trento – è stata assunta sulla base della relazione tecnica a cura del Servizio prevenzione e rischi della protezione civile del Trentino». Se da una parte il documento dà il via libera alla stagione dello sci, come chiedevano gli impiantisti veneti le cui piste si diramano però anche sul versante Trentino, dall’altra istituisce anche una nuova «area di attenzione» che comporterà un costante monitoraggio e alcune limitazioni. L’area è costituita dalla calotta da cui si è originato il distacco e dalle due principali lingue che la circondano e scende fino al lago di Fedaia. Questa zona è stata definita sovrapponendo la zona del crollo del luglio scorso con le rilevazioni storiche di pericolo valanghe. Si prevede che proprio quest’area sarà nuovamente interdetta per l’estate 2023. Altre limitazioni sono legate ai rifugi: la Capanna ghiacciaio Marmolada e il Pian dei Fiacconi (distrutto da una valanga a dicembre 2020), situati l’uno accanto all’altro a 2700 metri di quota, dovranno rimanere chiusi trovandosi infatti nella zona più critica. Potrà invece riaprire il rifugio Cima Undici situato in prossimità del lago di Fedaia. Anche se le piste da sci si trovano sul versante nord-est, e quindi fuori dall’area critica, per il loro utilizzo sarà indispensabile sia un monitoraggio, sia che il concessionario si impegni attivamente per limitare la pratica del fuoripista. Per i sentieri si starebbe lavorando per modificare la rete di quelli che portano in vetta individuando nuovi percorsi al di fuori della zona critica. La Provincia ha poi annunciato che continueranno a essere analizzati i dati di monitoraggio «registrati e analizzati con specifiche apparecchiature per i parametri nivometeorologici».