Crisi climatica
domenica 1 Settembre, 2024
di Redazione
“Abbiamo ospitato uno scienziato che sta conducendo studi sul ghiacciaio della Marmolada. Stiamo perdendo 5 centimetri di spessore al giorno“. Così a LaPresse l’ingegner Mauro Gaddo, direttore ufficio previsioni di Meteotrentino, facendo il punto sulla continuità di alte temperature, minime e massime, sulla Regina delle Dolomiti: da 55 giorni il termometro non è mai sceso sotto lo zero.
Solo il 4 luglio la colonnina di mercurio si è bloccata poco oltre gli 0 gradi. “Una continuità di questo tipo è deleteria per i ghiacciai – ha aggiunto Gaddo -. Il risultato è che se ne va un metro all’anno di spessore. A maggio, con le nevicate tardive, avevamo una coltre di 5 metri sulla Marmolada. Era una cosa che faceva ben sperare. Nulla lasciava presagire un luglio e agosto di fuoco con lo zero termico quasi sempre sopra i 4mila metri. Insomma la copertura non ha di certo fatto male ma le alte temperature non hanno contenuto la fusione del ghiaccio. E settembre è ancora un mistero”.
Lo stesso Gaddo, facendo il punto sulla continuità di alte temperature, minime e massime, sui ghiacciai del Trentino, fa sapere ancora: “Nelle parti più basse dei ghiacciai Mandrone e Careser perdiamo 3 metri all’anno di spessore. Sono ghiacciai sempre più a rischio estinzione, in particolare il Careser che è più piccolo”. Per l’esperto “Forse la prossima settimana ci sarà una inversione di tendenza – ha aggiunto Gaddo -. Ma se le alte temperature proseguiranno andrà avanti anche la fusione. Per i dati certi dovremo aspettare, credo, fine settembre quando effettueremo le rilevazioni”.