Salute
mercoledì 9 Luglio, 2025
Malattie professionali, in Trentino è impennata di tumori: l’Inail riconosce nove casi in soli cinque mesi
di Massimo Furlani
Nel 2024 c'era stato solo un caso: all'origine l'esposizione ad elementi ambientali a rischio, come l'amianto

In Trentino rimane stabile il numero di infortuni e morti sul lavoro, ma aumentano le malattie professionali. È questo il quadro restituito dagli ultimi dati rilasciati dall’Inail riguardanti le denunce per malattie professionali e incidenti sul lavoro registrati in provincia nei primi cinque mesi dell’anno. Partendo dalle prime, il confronto rispetto ai numeri dell’anno precedente evidenzia due tendenze in contrasto tra loro: se da una parte la cifra delle denunce si è ridotta prendendo in considerazione il singolo mese di maggio (erano 43 nel 2024, quest’anno sono state 26), in realtà il numero complessivo è aumentato notevolmente se a essere esaminato è il totale da inizio anno. Nel periodo gennaio-maggio 2025, infatti, i casi di malattia professionale sono stati 208, mentre nello stesso lasso di tempo del 2024 la cifra ammontava a 161 casi. Sempre facendo riferimento al confronto dei primi cinque mesi e guardando alla distribuzione delle denunce fra i vari settori lavorativi, il numero si è alzato da 85 a 112 per quanto riguarda industria e servizi e da 76 e 96 in agricoltura. Guardando invece al tipo di malattia professionale denunciata, salta all’occhio l’impennata di casi di tumore, da uno singolo nel 2024 ai nove di questa prima metà del 2025. All’origine, dato il riconoscimento Inail, l’esposizione a rischi ambientali, come quello – a titolo d’esempio – all’amianto. La maggioranza dei casi rimane collegata alle malattie del sistema osteomuscolare, salite da 127 a 145, in aumento però anche quelle relative al sistema nervoso passate dalle 19 alle 28 denunce.
Gli infortuni
Più stabili, invece, i dati riguardanti gli infortuni sul lavoro: rispetto a quelli di gennaio-maggio 2024, i casi sono calati da 2.864 a 2.796. Va peggio a Bolzano dove il totale è ben più alto con 6.166 denunce. Attività manifatturiere (368) e costruzioni (239) rimangono i settori coi maggiori numeri di infortuni segnalati. Comprendendo nel conteggio anche gli infortuni di studenti denunciati durante l’attività scolastica, che ammontano a 1.131, il totale aumenta a 3.927, una cifra comunque sempre poco più bassa rispetto a un anno fa, quando le denunce totali erano 3.966. Da evidenziare come, in questo caso, sia Bolzano a registrare un numero decisamente migliore rispetto a quello di Trento, con soli 383 infortuni denunciati nelle scuole. L’ultimo dato presentato, anche questo in calo rispetto al 2024, è quello degli incidenti mortali sul lavoro. Nei primi cinque mesi dell’anno scorso i casi segnalati erano sei, in questo 2025 la cifra si è dimezzata e ammonta a tre: tutti questi incidenti sono collegati ai settori industria e servizi. In questo conteggio non è però registrato il caso più recente avvenuto in Trentino, lo scorso 23 maggio, quando il 25enne di origine moldava Victor Durbala, operaio di una ditta veneta in subappalto, è rimasto schiacciato da una trave mentre lavorava nello stabilimento delle Costruzioni meccaniche Valentini di Roncone.
Il caso
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