La giostra

venerdì 3 Febbraio, 2023

Lo conoscete Pong? È il «papà» dei videogiochi

di

Fu inventato cinquant’anni fa da un ragazzo americano. Il nome deriva proprio dal tipo di gioco, praticamente un ping pong, e oggi è possibile giocarci su internet usando le freccette del computer

Quanti e quante di voi hanno chiesto o ricevuto un videogioco per Natale? Le richieste che riguardano il mondo dei videogames sono molto cresciute negli ultimi anni. Non solo, sembra che i videogiochi stiano addirittura diventando parte delle tradizioni di famiglia. Sono moltissime le case dove si gioca abitualmente con i videogiochi; che siano su Playstation, Xbox, Nintendo o pc, questo tipo di giochi sono oggi diffusissimi. Alcune ricerche mostrano che 8 ragazzi su 10 e 6 ragazze su 10 utilizzano giochi digitali quotidianamente o più volte in settimana. Ma una ricerca americana svela che sono in moltissimi anche gli over 45 (cioè le persone con più di 45 anni) a giocare in modo costante ai videogiochi. Possiamo quindi dire che i videogames sono amati da bambini, bambine, mamme, papà, nonni… insomma un po’ tutti. E oggi esiste una quantità infinita di giochi per ogni età e di ogni genere, spesso anche molto complessi. Ma non è sempre stato così.
Sapete in cosa consisteva il primo videogioco? In uno schermo nero, un quadratino bianco (che sarebbe una pallina), due barrette bianche ai lati opposti dello schermo che i giocatori potevano muovere in verticale, su e giù. Si tratta di Pong; potreste non averlo mai visto, ma è davvero famosissimo. Il nome deriva proprio dal tipo di gioco: praticamente un ping pong. L’obiettivo è quello di far rimbalzare la pallina da una parte all’altra dello schermo muovendo su e giù le due barrette bianche come se fossero delle racchette. Si può giocare da soli o contro il computer; la pallina può rimbalzare sui lati sopra e sotto, ma il primo giocatore che non riesce a prenderla con la «racchetta» perde. Per renderlo più accattivante, mano a mano che si va avanti nel gioco la pallina si muove più velocemente aumentando la difficoltà. E per dimostrare la propria bravura, il giocatore può decidere di prendere la pallina con l’angolo della barra per darle un po’ di effetto. Insomma, un gioco così semplice che di più non si può. Eppure fu un specie di rivoluzione e nacque quasi per caso. L’inventore fu Al Alcorn, un ingegnere americano di 24 anni senza nessuna esperienza in materia di videogiochi. Gli venne chiesto di creare «il gioco più semplice possibile». Detto, fatto. Il risultato fu Pong e il successo incredibile. Inizialmente fu installato su una tv in bianco e nero posizionata in una cabina di legno all’interno di un locale in California. Era il 1972 e nasceva così il primo videogioco «coin–op» cioè che si poteva azionare con delle monete. Pong infatti non fu esattamente il primo videogioco in assoluto, ma il primo a essere commercializzato e utilizzato da moltissime persone. Fu un successo sin da subito; pensate che pare che il proprietario del locale in cui era stato posizionate abbia dovuto far aggiustare la cabina del videogioco perché si era inceppata a causa delle troppe monete! Le cabine venivano richieste da così tanti locali che la casa produttrice non riusciva a produrne abbastanza. Divenne una moda; ci si giocava con amici, e proporre di giocare a Pong divenne persino un modo per avvicinarsi a una persona da corteggiare.
Pong fu anche il primo gioco a sfruttare la televisione, che ormai possedevano in moltissimi. Nel 1975 si cominciò a vendere una versione del gioco per la tv, quindi giocabile in casa. Un semplice console con un altoparlante, due manopole e due pulsanti per accendere e avviare il gioco.
Pong quest’anno compie 50 anni e, se siete curiosi e curiose, su internet è possibile giocarci usando le freccette del computer. Se non l’avete mai fatto vi consiglio di provare, è più difficile di quanto possa sembrare e potreste anche appassionarvi!